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Nato a Ripattoni (TE), nel 1804.
Avvocato e docente di giurisprudenza, insegnò all'Università di Napoli diritto civile tra il 1835 e il 1848.
Di orientamento democratico fu tra i primi ad aderire alla Giovine Italia.
Dopo la concessione della costituzione nel 1848, fu intendente della provincia di Salerno. Successivamente fu nominato, dal neonato governo costituzionale, Ministro di Grazia e Giustizia, carica che tenne solo per poche settimane e dalla quale si dimise perchè non riuscì a far passare i suoi progetti di riforma.
Dopo la restaurazione borbonica si trasferì a Roma per supportare la causa della Repubblica Romana entrando a far del Comitato Esecutivo della nascente Repubblica, contribuendo alla stesura della Costituzione.
Negli ultimi giorni dell'assedio francese nel 1849, fu eletto nel Secondo Triumvirato, ma la caduta del sogno repubblicano in Roma lo costrinsero a recarsi come esule a Londra.
Nonostante la sconfitta non rinunciò mai all'impegno patriottico, tanto che continuò a supportare il Comitato Nazionale Italiano di Giuseppe Mazzini.
Si spostò a Parigi nel 1851 aderendo ed aderì al “murattismo”, ma, risultato questo movimento privo di prospettive, tornò a Napoli e si orientò a favore del programma cavouriano.
Nel 1860, dopo l' unità d'Italia, fu nominato Presidente della Corte di Cassazione e ottene una cattedra universitaria.
Morì a Torino nel gennaio del 1862.

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