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Di origini umili, nasce il 17 gennaio del 1355.
Già da giovanissimo si appassiona agli studi e alla fede, tanto che la fama per la santità di Nicola da Tolentino lo spinge ad entrare tra gli Agostiniani del suo paese, Amandola, dove fu ordinato sacerdote.
Visse per ben dodici anni nel convento di Tolentino, poi si trasferì a Bari per svariate stagioni.
All'inizio del XV secolo tornò ad Amandola dove fu nominato superiore del convento che fece ampliare, e accanto al quale diede inizio ai lavori per la costruzione della nuova chiesa.
Uomo di estrema umiltà e spirito di obbedienza, già in vita era considerato un esempio di santità.
Nel 1453 il suo corpo fu tolto dal sepolcro dei frati e fu sistemato in un'arca lignea posta sopra un altare che gli fu intitolato, diventando meta di pellegrinaggi dagli abitanti di quelle zone. Gli furono attribuiti anche dei miracoli.
La sua fama attraversò i secoli tanto che, nel 1641, all'artista Domenico Malpiedi fu commissionato un sarcofago ligneo per contenerne le spoglie che nel 1897 fu sostituito da uno di marmo, oggi posto in una cappella costruita di recente.
Nel 1899 il suo capo fu cinto da una corona d'oro; la popolazione di Amandola lo venera fin dalla sua morte.
L' 11 luglio 1759 Clemente XIII ascrisse Antonio nel numero dei beati, riconoscendone il culto, ed il 20 aprile 1890 Leone XIII concesse l'indulgenza plenaria ai visitatori del suo santuario.

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