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Le prime notizie di questa struttura architettonica religiosa sono risalenti all'aprile del 1422 e nel settembre del 1425, quando la chiesa era dedicata a San Michele Arcangelo, intitolazione mantenuta fino al 1904 (le straordinarie pergamene sono ancora conservate nell'Archivio comunale di Montegranaro). Il tempio sacro viene inoltre citato anche in documenti nel 1728, 1775, e 1771. L'attuale connotazione architettonica è il risultato di una ristrutturazione settecentesca, evidenziata soprattutto nell'aula realizzata probabilmente nei primi decenni di questo secolo. Alla datazione del 1728 viene fatta risalire la figura di San Michele Arcangelo, dipinta a tempera sul muro dell'altare maggiore. L'interno a navata unica ospita nella parete di sinistra un affresco quattrocentesco rappresentante la Vergine in Trono col Bambino dentro una nicchia. Nella relazione della visita dell'Arcivescovo di Fermo, Roberto Papiri, del 1898, la chiesa risultava essere di proprietà della famiglia Svampa, una delle più importanti di Montegranaro. Con il passaggio a questa famiglia furono avviati dei lavori di miglioria, la sacrestia fu annessa alla vicina residenza, con conseguente chiusura della due porte ai lati dell'altare maggiore. In quest'occasione l'aula fu collegata al palazzo attiguo con un apertura di una porta sulla parete di destra della chiesa. Oggi è una cappella privata e vi si accede dall'ingresso principale, sormontato dallo stemma degli Svampa.

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