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Il perimetro del centro storico di Montone tuttora ricalca le mura che hanno nei tempi protetto e difeso questo piccolo incasato. Di forma vagamente tondeggiante, la cinta si sviluppa adattandosi al colle dove svetta il castello, sfuttandone le pendici come prima e naturale forma di difesa, sfiancando qualsiasi assalitore già prima che raggiungesse le mura. I secoli ed i vari riadattamenti moderni ne hanno intaccato pesantemente l'aspetto militare, ma qualcosa di originale ed interessante rimane sebbene nascosto tra i recenti edifici a cominciare dalle scenografiche torri.
Probabilmente eretta tra XIV e XV secolo, sotto il dominio degli Acquaviva, con l'espansione dell'insediamento e riaggiornata almeno fino al secolo successivo come si nota dalle scapature, costruite alla base delle mura ed oggi sopravvissute solo nella porzione orientale, dove svetta la torre principale. Di pianta quadrata, addossata alla chiesa di Sant'Antonio, è la meglio conservata di tutto il circuito difensivo, si notano le aperture realizzate allo scopo di renderla abitabile che ne hanno distrutto le feritoie, nella facciata meridionale si trova in alto una graziosa finestrella rotonda. Simile alla torre di Mosciano, a differenza di questa mostra ancora tutta la fila di beccatelli dove erano innalzati i parapetti, probabilmente merlati e l'eventuale copertura oggi scomparsa, a differenza di quella moscianese non ha subito la trasformazione a campanile.
Ai lati della torre dove si raccordano le mura si trovano i tratti meglio conservati, a meridione si possono notare alcuni finti beccatelli ornamentali simili a quelli della cinta muraria di Ripaberarda di Castignano (AP). Si può fare un bel giro del paese percorrendo la via detta delle Mura che circonda il paese a nord, da qui si può vedere da una certa distanza l'andamento del circuito murario, le zone sottostanti infatti sono private e oggi ospitano giardini o orti o terrazze. Fiancheggiando la cinta si raggiunge l'altro torrione che sorge nell'angolo occidentale, questo piuttosto rimaneggiato e trasformato in abitazione ha perso le caratteristiche difensive mentre gli espedienti tipici del medioevo sono stati estremizzati inserendoli come espedienti architettonici. La cinta meridionale appare invece più trascurata e non se ne riesce bene a comprendere l'andamento, qui si inerpica anche la rampa stradale che immette al castello passando affianco alla singolare torretta dell'orologio, probabilmente edificata in epoca posteriore alle fortificazioni. Un giro all'interno concluderà il bel giro panoramico.

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