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Era uno dei maggiori fontanili della campagna montottonese.
Secondo la tradizione ha un'origine antica, viene anche citata nei documenti di Marino Lucido di Belmonte, "Magna" forse perchè la maggiore del territorio, sempre rifornita di acque in ogni stagione. Si trova a ridosso della vallata del Fosso dei Piani, confine naturale tra il comune di Montottone e Quello di Monte Vidon Combatte, zona generalmente molto ricca di abbondanti falde acquifere, probabile presenza di insediamenti già in epoca antica. A poca distanza inoltre, sorge l'abbandonato centro di Collina Vecchia, probabilmente la fonte si trovava lungo l'asse stradale che lo collegava con Montottone. La fonte è realizzata a partire dal XVI secolo, viene risistemata nel 1711 e poi ancora nel 1861, una targa in ceramica murata sopra una vasca ricorda questi eventi. Quest'ultimo, forse in occasione dell'Unità d'Italia, viene rifornita da nuovi acquedotti che vi coinvogliano altre sorgenti sparse per il territorio. Il tutto sotto la supervisione del primo sindaco postunitario: Lodovico Tacchini.
La fonte si trova a Sud-Est del capoluogo, raggiungibile dalla provinciale prendendo l'incrocio dove si intravede il cartello col suo nome, esteso anche a tutta la contrada dove sorge. Il bivio dista meno di un chilometro dal paese, si trova lungo la strada che lo collega a Sant'Elpidio Morico, Monte Vidon Combatte e Ortezzano. Poco visibile, bisogna fare attenzione per imboccarlo. La fonte si trova poco più avanti, immersa nella vegetazione e parzialmente scavata nel terreno. Il corpo principale, più antico, comprende le cisterne ricavate dietro il grande arco sulla sinistra, visibili attraverso il portello di ispezione. Qui le acque sgorgano sulla prima vasca, sfruttando uno scivolo di muschi che si è andato formando negli anni, le cui pareti sono piuttosto basse per permettere l'abbeveraggio del bestiame. All'interno dell'arcata è visibile la lapide con la breve cronologia della fonte. Dalla prima vasca le acque passano alla seconda, contenuta nell'arco a destra, più piccolo rispetto all'altro. In alto, sulla colonna che li separa, vi è una nicchia con una Madonna in terracotta. Dalla seconda vasca l'acqua defluisce sul lungo lavatoio, esteso lungo tutto il lato della struttura, dove si poteva lavare la biancheria. Per assicurare una maggior comodità, l'ambiente è coperto da una tettoia in legno e laterizi e sul lato esterno, è protetto da un muro dove si aprono delle finestre ad arco ed una porta.
Quest'ultima parte sembra essere costruita in tempi più recenti rispetto al resto dell'opera. Un basso muretto circonda parte del perimetro della fonte, è facile che durante l'anno vi sia un ristagno di acque nel piazzale. Rimane difficile in queste condizioni raggiungerla senza sporcarsi, è comunque un buon punto di partenza o di arrivo per passeggiate nella gradevole campagna marchigiana.

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