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Giulia Centurelli
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Figura femminile di grande rilevanza, nacque ad Ascoli il 31 ottobre del 1832.
Giulia proveniva da una famiglia di umili origini. Studiò e si formò presso l'Istituto delle Belle Arti del capoluogo piceno.
Molto giovane entrò nell'associazione segreta ascolana chiamata Apostolato Dantesco, un'organizzazione patriottica ispirata al pensiero di Giuseppe Mazzini sorta nel 1855. Fu qui che conobbe il fondatore Nicola Gaetani Tamburrini, con il quale ebbe un intenso e lungo rapporto epistolare. Nel 1857 la polizia pontificia scoprì le attività di questa organizzazione segreta e arrestò il fondatore e i suoi più stretti collaboratori tra i quali la Centurelli, che fu confinata per un anno all'interno dell'Ospedale civile di Santa Margherita di Ascoli.
Nei giorni che portarono alla sua liberazione, avvenuta il 19 settembre del 1860, Giulia compose l'opera "Rendimento di grazie nel giorno della riscossa", e proseguì il suo fervente impegno politico partecipando alla raccolta della firme per il plebiscito per l'annessione delle Marche al Regno d'Italia, dal quale purtroppo le donne restarono escluse.
Dopo l'unificazione la Centurelli insegnò disegno nella Scuola Normale Femminile nella sua città, e nel 1870 si trasferì a Roma dove lavorò nella Scuola Superiore Femminile e dove si spense improvvisamente colpita dal vaiolo nel 1872.
La sua passione risorgimentale fece sì che i suoi elaborati venissero pubblicati su giornali come “La Vita Nuova” di Roma, e “il Giornale” di Ascoli.
Tradusse anche i canti del poeta ungherese Sandor Petofi, pubblicati a Roma nel 1871.
Oltre che poetessa fu anche pittrice: realizzò disegni e miniature ispirati a grandi artisti come ad esempio Guido Reni ed il Rubens.

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