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Non si può ammirare la particolarità della Fessa, senza soffermarsi un attimo sull'interessante origine geologica del territorio di Smerillo.
A tal proposito, si sa che l'abitato fa parte del così detto bacino di "Avampaese" del dominio appenninico, ovvero quella struttura geologica che si sviluppa in contemporanea alla formazione di una catena montuosa, in questo caso quella degli Appennini. Tra i 7 e 5 milioni di anni fa, importanti fenomeni tettonici favorirono la migrazione della catena montuosa, consentendo la formazione dei bacini periadriatici marchigiano- abruzzesi. Tutti questi complessi eventi geologici, permisero la deposizione di materiali di diversa origine e composizione, favorendo lo sviluppo di un bacino piuttosto articolato, costituito da rilievi e zone più depresse e caratterizzato da una sedimentazione argillosa di mare relativamente profondo, con intercalazioni più sabbiose e grossolane di origine litoranea.
Il paese poggia su di uno sperone roccioso, principalmente costituito dall'associazione arenacea del "membro dello Spungone" (appartenente alla Formazione delle Argille Azzurre) e formatosi tra i 5 e i 3 milioni di anni fa.
Nella zona occidentale, immersa in un rigoglioso bosco, si trova la così detta "Fessa". Questa, erroneamente chiamata gola o canyon, si sarebbe originata in seguito ad un evidente crollo di un lato dello sperone roccioso, quindi è definibile più come una vera e propria frattura.
Probabilmente, il crollo si generò a causa dalla differente erosione del materiale dovuta alla sua diversa composizione, favorito anche dalla presenza di una evidente linea tettonica, che costeggia l'area dell'abitato.
Tutto ciò avrebbe favorito il distacco del materiale e la genesi della frattura, che risulta geograficamente poco al di sotto del contatto tettonico, la crepa si sarebbe poi ampliata a causa dell'erosione eolica e dell'azione delle acque dilavanti, che ancora oggi continuano a deteriorare la roccia.
Si può raggiungere questa caratteristica "strettoia" partendo dal centro del paese e percorrendo il sentiero che, uscendo dalle mura attraverso la porta settentrionale, si inoltra nel parco della Fessa. Il tratto che passa dentro la frattura è percorribile una persona per volta; qui si potranno ammirare le particolari cavità alveolari sulle pareti rocciose, generate dall'erosione eolica e dalla differente coesione e permeabilità dell'arenaria.
Inoltre, se si è fortunati e si presta molta attenzione, sarà possibile trovare fossili di bivalve e di molluschi pleistocenici appartenenti ad ambienti litoranei, comuni in diversi livelli della formazione arenacea dello Spungone.
Un posto a dir poco particolare!
Una volta giunti a Smerillo, sarebbe un vero peccato non visitare le bellezze geologiche che la natura ci ha riservato.

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