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Il maggiore dei palazzi che compongono il centro storico del settecentesco insediamento di Castel Clementino, oggi Servigliano.
Sin dalla sua costruzione è sede dell'amministrazione del comune in provincia di Fermo, si trova sulla piazza principale dell'abitato ,alla destra della facciata della chiesa parrocchiale di San Marco Evangelista, la sua costruzione risale al 1784. In quella data era stato incaricato l'architetto fermano Luigi Paglialunga di redigere il progetto, nell'agosto di quell'anno iniziano i lavori che si protrarranno fino al 1789, i materiali vengono prelevati dalle strutture fortificate di Servigliano Vecchia. Una volta ultimato vi si insediano gli uffici che in via temporanea, erano stati trasferiti nel vicino convento di Santa Maria del Piano, in seguito alle frane che avevano costretto allo sgombero il vecchio castello.
Durante la Repubblica Romana del 1799 assiste alle razzie dell'esercito francese quando il paese, capeggiato da Clemente Navarra, si ribella alle autorità rivoluzionarie.
Ma già qualche anno dopo, nel 1802, il palazzo aveva avuto dei problemi strutturali che lo avevano danneggiato, due anni più tardi si era provveduto ad una totale ristrutturazione del tetto e del secondo piano, anche nel 1822 si era reso necessario un nuovo restauro.
Danneggiato dal terremoto del 2016 viene ancora sistemato nel 2020.
L'ampia struttura di pianta quadrata, realizzato interamente in mattoni, mostra al pianterreno della scarna facciata un ampio loggiato con pilastri rettangolari, ornati da lesene con basamento e capitelli composti da cornici in cotto.
Colonnette in travertino al centro delle arcate, sono state installate per evitare l'ingresso ai veicoli; due semplici fasce marcapiano corrono intorno a tutto l'edificio, mentre una terza conclude il loggiato nella parte superiore. Al primo piano c'è un lungo terrazzo, installato successivamente alla costruzione dell'edificio, dove si aprono una serie di ampie finestre, qui si trova il Teatro Comunale, ed in sua corrispondenza la finestratura del secondo piano della facciata è murata. Si entra nel palazzo attraverso due grandi porte, una al centro del loggiato esterno mentre l'altra si trova sul retro, sono entrambe chiuse da una cancellata in ferro con una gradevole rosta nella parte superiore, impreziosite da un'ornamento in ferro battuto. Una volta dentro ci si ritrova in un chiostro con ampie arcate coperte, come il loggiato in facciata, da una volta a crociera alternata da costoloni, qui si trovano gli ingressi al piano superiore ed agli altri ambienti del palazzo. Sui prospetti laterali si trovano varie attività commerciali e di servizi come anche in passato, infatti anche nel 1811, nel Catasto Gregoriano, sono segnalate delle botteghe, si notano in entrambi anche due grandi archi murati che un tempo, probabilmente permettevano l'ingresso al chiostro interno.

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