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L'unico accesso ancora praticabile al borgo fantasma passa sotto questa struttura che probabilmente risulta costruita più di recente con materiali antichi. Si alza con la sua tozza figura a sbarrare il passaggio alla fine della passerella stradale che connette il borgo alla rete viaria, edificata con blocchi squadrati di travertino, l'arco dell'accesso è invece in mattoni; sulla sommità si trova una merlatura posticcia composta da un'alternanza di sfere e merli alla ghibellina. Probabilmente la struttura è stata costruita in periodi successivi rispetto alla cinta muraria: oltre ad essere stata di recente restaurata, si presenta costruita con materiali differenti rispetto al resto delle fortificazioni. Sopra il fornice si trovano diverse lapidi murate, la più grande è un'opera in ceramica dell'artista ascolano Ghino Sassetti, datata 1944, raffigurante la Madonna in trono con Bambino con San Giovannino che sorregge il paese di Faraone, la lapide sottostante descrive l'opera. Fu eretta dal famoso Don Giovanni Reali, parroco di Faraone e fervente sostenitore dell'abbandono del borgo in favore del nuovo insediamento, come ringraziamento alla Madonna della Misericordia, per lo scampato pericolo rappresentato dalla seconda guerra mondiale. Si può anche notare uno stemma nobiliare in travertino di Generoso Cornacchia, nobile di Civitella, datato 1511, mentre proprio sopra l'arcata c'è una consunta iscrizione del 1467, probabilmente scolpita in concomitanza con l'ultimo restauro ed aggiornamento delle opere difensive. Da una piccola porticina aperta ad una certa altezza, sul lato della porta che dà su un terrazzo più elevato, si accedeva all'ambiente interno sopra la porta, illuminato dalla piccola finestrella che guarda la piazza. Nel complesso comunque ben si inserisce nel borgo fantasma, ormai condannato alla distruzione.

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