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Singolare struttura fortificata all'ingresso del castello di Magliano di Tenna.
La sua particolarità è data dal fatto che oltre ad esserne in principio l'unica porta, ne era anche la torre principale, quella dove si asserragliavano le truppe e dove si dirigevano e coordinavano le azioni difensive nel resto del castello, detta appunto torre di comando, era anche l'ultimo rifugio nel caso che i nemici fossero riusciti a penetrare all'interno. Eretta con buona probabilità dai fermani a partire dal XIV secolo, su una precedente struttura trecentesca della quale rimangono alcune tracce all'interno, subisce le devastazioni durante la signoria di Rinaldo da Monteverde, tra il 1357 fino al 1379. Altri fatti d'arme sono l'assedio di Carlo Malatesta nel 1413 che prende il castello in mano a Ludovico Migliorati, salito al potere nel 1404 per volontà di Papa Innocenzo VII, suo parente; riuscirà a riconquistarlo solo nel 1416. Subirà altre modifiche tra XVI e XVII secolo quando sarà dismesso come opera difensiva e trasformato in abitazione. Sarà smantellato il meccanismo del ponte levatoio e realizzata la volta che copre l'ambiente interno, ricavando così un altro piano nella parte superiore, anche la rampa sarà modificata e più di recente verranno realizzate la scalinata ed il piccolo giardino alla base.
Il torrione si trova ad occidente della cinta muraria, ha un perimetro pentagonale ed era munita di un ponte levatoio, del quale rimangono le tracce nella parte sopra l'arcata d'ingresso, la rampa che la raggiungeva costeggiava le mura, difesa anche da una cannoniera ed una feritoia posizionate in basso, all'altezza del pavimento della salita, ed ancora visibili. L'arco d'accesso è a sesto acuto e leggermente arretrato rispetto alla facciata per fornire l'alloggiamento al ponte, al di sopra si trovano le due grandi fessure permettevano il movimento basculante delle travi che sorreggevano la passerella tramite delle catene, alzandola nei momenti di bisogno. Al di sopra una sola feritoia da moschetto permetteva di fare fuoco mentre una fila di caditoie corona la piattaforma superiore, dove un tempo c'era anche il parapetto forse dotato di merlatura.
All'interno si possono notare le tre feritoie, aperte su ogni lato esposto della torre, dove era possibile contrastare chiunque si fosse avvicinato, molto bella è la volta che copre l'ambiente, realizzando così un'altro ambiente destinato all'uso abitative, al di sotto del pavimento si trovava un'altra stanza oggi chiusa. Il piano superiore originale era un tempo, raggiungibile tramite un'accesso rivolto all'interno del castello e posto ad una discreta altezza, collegato con una scala retraibile in caso di assedio. Poco prima da uscire dall'androne coperto, si trovano i resti della cornice della prima e più antica porta del castello, anche la volta gotica in alto ne faceva parte. Da qui si entra nel centro storico, da visitare insieme alle restanti fortificazioni del paese.

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