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Rappresenta la spina dorsale dell'economia sambenedettese a partire dall'inizio del XX secolo. Prima di quest'epoca l'approdo delle piccole imbarcazioni avveniva direttamente sulla spiaggia, mentre il carico e lo scarico di quelle grandi avveniva tramite l'utilizzo di imbarcazioni per trasferire le merci dal paese alle navi ancorate al largo e viceversa. Nel primo novecento venne presa la decisione di costruire due bracci paralleli per fornire un primo riparo e approdo alle piccole imbarcazioni: da questi in futuro si svilupperanno il Molo Nord ed il Molo Sud. I lavori cominciano nel 1908 per il molo nord e finiranno nel 1918, mentre la costruzione del Molo Sud si avvierà l'anno seguente. Nel 1912 in questo porto, grazie all'interessamento di Monsignor Francesco Sciocchetti, venne varato il primo peschereccio a motore della flotta italiana: il "San Marco". Con la diffusione delle imbarcazioni a motore si rese necessario un aggiornamento delle banchine funzionale ai nuovi motopescherecci, si prolungheranno così i moli esistenti, soprattutto quello sud, che nel 1937 raggiunse i 642 metri di lunghezza. Durante la guerra diviene punto di interesse strategico militare: la flotta sarà requisita a scopi bellici mentre il porto sarà ripetutamente bombardato e cannoneggiato ed infine sabotato durante la ritirata dei tedeschi. Nel dopoguerra fervono le opere di restauro dell'approdo, che tornerà ad essere funzionante e più ampio di prima; negli anni '60 invece inizia a espandersi la flotta pescherecci, con l'aggiunta di quelli adatti alla pesca oceanica, ampliando il raggio della marineria in tutto il mediterraneo. Vengono realizzati in quegli anni gran parte degli edifici annessi al porto, inoltre vengono estese le banchine a sud per il ricovero e la manutenzione dei navigli; nel '68 si era anche pensato di costruire un terzo braccio a nord. Successivamente vennero risolti i numerosi problemi di insabbiamento che da sempre avevano funestato il porto e si iniziò a dargli un assetto urbano, in modo da renderlo fruibile non solo ai lavoratori.
Oggi è diventato oltre al secondo porto più importante delle Marche anche una meta turistica, frequentata ad ogni ora dai passanti e dai pescatori che animano le banchine ed i moli. Il prezzo del pescato viene battuto nella moderna Borsa del Pesce attigua al porto, dove altri edifici provvedono alla sua lavorazione, allo stoccaggio e alla vendita; a meridione si trovano i cantieri navali ed addossato alla base del lungo molo Sud che è stato costruito il porticciolo turistico. Ultimamente l'offerta turistica è stata ampliata con l'apertura di vari locali dove è possibile gustare il pescato oppure passare la serata a pochi passi dal centro della cittadina balneare.

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