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Dai primi decenni del XVI secolo in questo luogo sorgeva un'edicola sacra venerata dal popolo per un' effige della Madonna col Bambino che forniva alla zona il toponimo di "Piano della pentura de Aspromonte". Il comune il 23 settembre del 1573 ottenne dal vescovo di Fermo la concessione di edificare vicino all'edicola la chiesa di S. Maria del Monte. Questa sacra immagine, già in affresco murale e attribuita alla scuola di Simone De Magistris, è ancora conservata parzialmente inglobata in una pala d' altare, la terza a sinistra dal lato del presbitero nell'attuale chiesa. Dal 1761 la ristrutturazione della chiesa si arricchì di numerose reliquie, tra le quali quelle preziose di San Fedele. I reliquiari, oltre alla loro rarità, sono degli esempi eccezionali di arte sei-settecentesca e sono sistemati negli altari delle navate laterali. La chiesa, grazie anche al suo ottimo stato di conservazione, è ben leggibile nella sua conformazione settecentesca operata dai Padri Filippini. Completano l'arredo un'elegante porta d'ingresso con elementi decorativi ad intarsio e la cantoria sovrastante che accoglie l' organo.

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