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Posizionata a ridosso della cinta muraria di Montottone, è una delle chiese più antiche dell'abitato.
Si parla già della chiesa del Santissimo Salvatore nel 1118, quando è citata nelle documentazioni farfensi insieme al castello di Attone, quello che darà il nome al paese. La vecchia chiesa farfense sarà ampliata nel 1265, come attestava una lapide esistente ancora nell'ottocento, sul finire del secolo viene anche citata negli elenchi delle tasse. Viene nuovamente risistemata nel XV secolo quando un'altra lapide del 1471 scritta in caratteri gotici, ne attestava l'elevazione a parrocchia, in epoca imprecisata gli viene anche aggregata la parrocchia di San Giovanni. Nel settecento infatti si hanno diverse notizie della chiesa, l'inventario del 1728 cita i diversi terreni che sostentavano le sue finanze, nel 1765 erano presenti tre altari, quello dedicato al Santissimo Salvatore, un altro al Santissimo Crocefisso e l'ultimo a Santa Maria del Buon Gesù. Le numerose donazioni delle famiglie nobili montottonesi fece si che venisse definita la "Chiesa delle famiglie Gentilizie"; viene anche ricostruita durante la seconda metà del secolo in stile neoclassico per volontà dell'Arcivescovo di Fermo Urbano Paracciani, per l'occasione le celebrazioni vennero trasferite nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice. Il campanile è stato lesionato durante l'ultimo terremoto del 2016.
La facciata spunta tra gli stretti vicoli del centro storico, si accede all'interno attraverso il semplice portale in stile neoclassico che culmina con un arcitrave sormontato da un timpano triangolare, ai lati si aprono due finestre rettangolari, poco sopra al centro un'altra apertura a mezzaluna. Sulla parte alta della facciata si notano una serie di mattoni che tamponano il buco lasciato da un rosone scomparso, una piccola finestrella circolare si trova in prossimità del tetto, anticipato da una cornice in cotto. Il piccolo campanile è costituito da due vele disposte ad angolo, sorge a lato della facciata, alzandosi da sopra un altro edificio ed è collegato ad un'altra abitazione da una loggetta, si notano due aperture tamponate sotto quelle che ospitano le due campane.
All'interno è conservato nell'area absidale un'affresco della Crocefissione riconducibile alla metà del XVII Secolo.

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