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Adagiato sopra una terrazza naturale che dall'alto guarda il corso del fiume Castellano, circondato da orti e dominato dal possente campanile che da secoli lo caratterizza, questo piccolo villaggio riesce a rievocare antiche suggestioni.
Importante insediamento per lo stato ascolano, dal suo campanile fortificato venivano controllati i passaggi lungo il Castellano e la strada, sia perché il luogo era un fondamentale crocevia militare, sia perché il vicino insediamento di Villafranca era sede di mercato e scambi commerciali.
L'abitato è costituito prevalentemente dalla chiesa e dalla torre, affiancate da una fila di case che animano l'unica via che attraversa il borgo. Altre abitazioni di recente fattura sorgono poco distanti, la fonte e il cimitero completano questo interessante scenario.
Durante la seconda guerra mondiale è stato teatro di un avvenimento che per molti ha del miracoloso: un gruppo di partigiani in fuga dall'esercito tedesco si rifugiò nell'abitato. Raggiunti dai soldati, ormai certi della propria morte, vennero salvati da un violento terremoto che spaventò e mise in fuga gli inseguitori. Una lapide a memoria dell'evento è stata murata su una casa all'ingresso del paese.

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