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Forse la più nota delle fontane di Roccafluvione, da anche il nome alla località dove si trova, oggi compresa in quella di Ponte Nativo.
Punto di riferimento per approvvigionarsi d'acqua lungo la strada provinciale della Valfluvione, ormai inglobata nel capoluogo comunale. Si trova su un importante punto di passaggio del passato, il Ponte nativo, uno dei pochi punti dove era possibile scavalcare i ripidi canyon del Fluvione, punto di incontro dei numerosi briganti che agivano in questi boschi. Realizzata interamente in travertino, la fonte è stretta all'interno di uno spazio delimitato da due strade, la provinciale e la salita per Caserine, Collemoro e Vallicella. Costituita da una nicchia, ricavata nella struttura in travertino che contiene la cisterna, sul lato sinistro c'è una piccola vasca utilizzata un tempo come abbeveratoio. Dalla tipologia dei materiali e dalla loro usura, non dovrebbe essere di antica costruzione, ma risalente alla fine del XIX e la prima metà del XX secolo, potrebbe però anche essere un rifacimento di una fonte precedente. Caratteristica peculiare dell'opera sono i mascheroni che erogano le acque, fonti orali sostengono che in origine fossero tre, il centrale sarebbe poi stato trafugato. I superstiti sono posto poco sopra la vasca di raccolta, ai lati della nicchia, sono di fattura piuttosto grossolana, probabilmente mano di scalpellini locali.

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