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Antonio Aceti, conte di Monteverde, nasce a Fermo intorno alla prima metà del trecento.
Di famiglia nobile intraprende un percorso di studi che lo porterà prima ad essere accademico nella sua città, e poi a Perugia, dove insegnò Diritto Civile nel 1374. Tornò a Fermo dove, nel 1386 ,divenne Podestà.
L'Aceti si convinse insieme ai suoi seguaci politici di instaurare un potere di stampo personale e assolutistico anche attraverso azioni di forza e di eliminazione dei suoi avversari. La sua prima mossa fu, nel 1394, la tentata aggressione militare sl castello di Montegranaro, ma l'intento non ebbe seguito per la ribellione della popolazione che lo convinse a non perseguire i suoi piani, e grazie alla riconciliazione con la parte avversa. Ma i suoi piani di espandere il suo dominio dei castelli confinanti con Fermo proseguì, tanto che instaurò un sodalizio militare con il Conte di Carrara e il Capitano Luca di Canale, condottieri di ventura che per la somma di 3000 ducati assoggettarono Montegranaro ed altri castelli. Queste azioni provocarono delle rivolte e l'Aceti fu costretto a rifugiarsi nella Rocca del Girofalco, ma il provvidenziale soccorso del Carrara ristabilì l'ordine con la rivolta che finì nel sangue, con l'uccisione della maggior parte degli avversari.
Le condizioni della sua reggenza, comunque, non erano molto stabili e quindi decise di stipulare un accordo diplomatico con il papa Bonifacio IX, che inviò a Fermo il vice rettore della Marca Pietro Malapani, Arcivescovo di Zara oggi in Croazia, che sembrò non opporre resistenze sulla signoria dell'Aceti.
La situazione cambiò radicalmente con l'arrivo del fratello del papa, Andrea Tomaselli, che nel giugno del 1397 ristabilì l'autorità di Roma. Le conseguenze furono immediate da parte del Conte di Carrara, alleato dell'Aceti, che per settimane mise a ferro e fuoco le campagne della Marca fermana, ma che in seguito venne a patti con il rettore passando al servizio del papa.
Antonio Aceti quindi dovette lasciare la reggenza della città di Fermo ricevendo in cambio, da Bonifacio IX, incarichi a Roma dove divenne Senatore.
Ormai la famiglia Aceti era in decadenza e, a causa delle scelte azzardate che non collimavano con il nuovo ordine cittadino, nel settembre del 1407 Antonio fu arrestato insieme ai suoi figli e dopo pochi giorni furono tutti giustiziati.
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