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Squisito esempio di architettura civile locale di inizio Cinquecento, costruito in arenaria e ricco di ornamenti e simboli, collocato nella parte occidentale del borgo, stretto tra la Salaria e la strada che conduce alla chiesa della Madonna delle Grazie.
Le due proprietà che si dividono il palazzo hanno smembrato l'aspetto complessivo originale costruendo un muro che le separa, la parte orientale giace in condizioni pessime.
L'edificio si innalza per tre piani: al primo probabilmente si trovavano le stalle, le cantine o forse le botteghe e vi si accede da un'elegante portale sormontato da un architrave che mostra uno scudo con la data del 1515, una delle mensole che lo regge è finemente scolpito con la raffigurazione di una civetta. Si accede al secondo piano mediante una scala esterna, il portale modanato presenta scolpita una scritta ed al centro un puttino ormai degradato. Al di sopra un lunotto affrescato presenta decorazioni sulla cornice e un'immagine della Madonna in trono con Bambino e Santi che piano piano va svanendo nell'incuria.
A sinistra della porta si apre una finestra ad arco lavorata con un moretto scolpito nella parte superiore, il secondo piano si divide dal primo tramite una cornice marcapiano scolpita. Singolare è la finestra che vi si appoggia, di forma rettangolare è divisa nel mezzo da una snella colonnina rotonda sormontata da un grazioso capitello.
La parte orientale della casa rispecchia simmetricamente quella appena descritta, versa in condizioni peggiori, manca di un lunotto affrescato che probabilmente poteva esistere ed è impraticabile causa lo sfondamento del tetto.
Il bene necessiterebbe di varie opere di restauro allo scopo di preservare questa memoria storica e dare ancora più lustro al già splendido borgo di Trisungo.
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