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Si trova lungo la via che corre nel punto più in basso, della spopolata frazione acquasantana di Tallacano.
Eretta a partire dai primi del XVI secolo, sia con funzioni abitative e difensive in quanto questi territori erano piuttosto instabili per la presenza di numerosi briganti, in origine era costruita in blocchi di pietra molto ben lavorati.
Inizialmente la planimetria doveva essere di dimensioni più contenute, forse simile alle case torri a pianta quadrata, piuttosto comuni nell'area; rimaneggiata durante i secoli con diverse parti aggiunte e modificate, gli ultimi interventi sono anche piuttosto recenti.
Nella parte occidentale dell'edificio, quella che si affianca alla balconata, si notano al centro la muratura composta da pietre lavorate, i resti della cornice che correva lungo la facciata, intersecandosi con la bella finestra scolpita. Sull'architrave è raffigurato un lunotto con al centro un disco solare, una versione popolare del "Cristogramma" di San Bernardino, in alto al centro si apre una feritoia da moschetto a guardia della strada.
Infatti possiamo collocare l'edificio in uno dei punti strategici del paese, passaggio obbligato per chi accedeva al paese dalla strada vecchia, che dagli orti nel fondovalle risaliva l'abitato, in più bisognava passarvi affianco per raggiungere la piazza centrale e la chiesa nella parte Est dell'insediamento.
Altrettanto gradevole è il portale che si apre lungo la facciata che segue la strada, è inserito in un tessuto di pietre, lavorate in modo tale da avere i bordi lisci lasciando invece il resto del blocco grezzo, sul muro sono state incise diverse scritte e date. Più interessante ancora è l'architrave principale che mostra al centro un grosso giglio, sulla destra ci sono due figure animali, forse una lepre ed un cane o un lupo, mentre a destra si trova un'altro animale più grande, munito di artigli e reggente con una mano un vessillo a fasce diagonali e qualcosa di rotondo sull'altra.
Tra le figure ed il giglio centrale si sviluppa una scritta di non chiaro significato, come per le altre simbologie del portale che possono avere valenze religiose oppure araldiche, il lato che invece da sul dirupo mostra una serie di balconate sovrapposte che comprendono metà della facciata.
Uno dei piccoli gioielli minori dell'architettura rurale montana, ormai in via di estinzione.
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