categorie
percorsi
storia
spiritualità
turismo
percorsi
famiglie nobili
aceti
alvitreti
alaleona
alarcon-mendoza
azzolino
baroncelli
benvignati
boccabianca
bonfini
bonaccorsi
brancadoro
brunforte
caffarelli
camponeschi
carafa
carfratelli
centini
ciucci
crescenzi
da massa
da montepassillo
da monteverde
da pagliara
dal monte
de medici
de sanctis
de sterlich
de angelis
delfico
della rocca
di agoto
ducato di atri
egidi
euffreducci
erioni
falconieri
farnese
flajani
gabrielli
gallo
galosi
gigliucci
giovannini
guiderocchi
guidi
luciani
malaspina
marcucci
martelleschi
masci
massei
melatino
merli
migliorati
miliani
montani
monti da santa vittoria
odoardi
onesti
orsini
paccaroni
pagani
panichi
parisani
peretti
pelagallo
piccinini
piccolomini
quattrocchi
raccamadoro
recchi
rosati
rozzi
sacconi
saladini
ser giacomi
serianni
sgariglia
soderini
tasselgardeschi - sinigardi
tibaldeschi
trasmondi
trevisani
vallorani
vinci
architettura
spiritualità
prodotti
Le fortificazioni di Castel Folignano vennero devastate più volte nel corso dei secoli: data la posizione al confine si è trovata spesso a fare i conti con assedi e transito di eserciti, i quali non di rado lasciavano i segni del loro violento passaggio. Si ricordano le distruzioni causate da Manfredi nel XIII secolo e quella del 1361 delle truppe del feudatario Cola di Macchia, che aveva dato alle fiamme i castelli di Folignano e Lisciano.
Nel 1363 è restaurato dal nobile ascolano Giovanni di Massio Tibaldeschi, il quale fu incaricato di rafforzare i castelli posti a difesa della frontiera sud-est dello stato ascolano, al confine con Teramo, e durante l'Assedio delle truppe napoletane del Duca d'Alba, nel corso della Guerra del Tronto, nel 1557, fu severamente danneggiato.
Secondo lo storico ascolano Colucci il castello di Folignano era cinto da mura fortificate e vari torrioni e baluardi; vi si aprivano due porte, di cui una era munita di un ponte che oltrepassava il profondo letto del torrente Sasso. Ciò che è arrivato fino a noi è il lato sud-ovest del perimetro difensivo: rimangono le basi inclinate delle muraglie, costruite con vari materiali, tra i quali mattoni, pietre di fiume ed arenaria. Nei pressi della rampa di accesso al castello, il cemento sostituisce i materiali nobili ma subito dopo sporgono dalle mura i resti di una torretta rompitratta, che oggi ospitano un'edicola con un'immagine sacra. Il resto del circuito non mostra ulteriori particolarità, le restanti sezioni sono franate o non sono visibili, ma nonostante ciò, le strutture castellane evocano ancora una discreta suggestione.
Link
http://www.beniculturali.marche.it/Ricerca/tabid/41/ids/71784/Mura-di-Castel-Folignano/Default.aspx
Libri
Autore: Maurizio Mauro
Titolo: Castelli: Rocche torri cinte fortificate delle Marche (I castelli dello Stato di Ascoli) Vol.IV
Siti Amici
Se vuoi condividere questa scheda sui social, puoi utilizzare uno dei pulsanti qui sotto: