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La Congrega del Ciorpento di Offida, fondata il 10 febbraio 1948 da un gruppo di giovani amici con a capo Marco Mercolini Tinelli, ha sede in Offida nel centralissimo e antico palazzo Mercolini Tinelli. Da quasi settant’anni, senza interruzione, in un rapporto di piena comunione e rispetto con le antiche tradizioni carnascialesche, promuove, con spirito di fraterna solidarietà e di reciproco servizio, la formazione degli associati ed il loro inserimento nella comunità carnevaliera offidana; collabora, nel rispetto della propria identità, con gli altri gruppi organizzati.
Finalità preminenti dell’associazione sono :
• Curare la maturazione dei soci attraverso adeguati corsi di partecipazione;
• Promuovere il culto carnascialesco, la devozione all’Ophys ed al dio Bacco;
• Esplicare l’attività con opere di luculliana ed epicurea memoria;
• Visitare il simulacro dal 17 gennaio fino allo scoccare della quaresima;
• Esercitare simposi enogastronomici;
• Promuovere adeguate iniziative per la difesa e la valorizzazione delle tradizioni locali;
• Prendere parte in solenne corteo e in divisa, con accompagnamento musicale, alle seguenti manifestazioni: la domenica dedicata all’amicizia, la domenica antecedente l’ultimo di carnevale, il lunedì vigilia e il martedì, sfilando innanzi al corteo dei “velurd”;
• Conferire ogni anno l’onorificenza di Gran Carnevaliere.

Nella giornata dedicata all’amicizia e il lunedì vigilia di carnevale, vengono approntati lauti banchetti, secondo le intenzioni dei membri e fiancheggiatori che vi partecipano. Possono associarsi alla Congrega uomini di buona condotta carnascialesca. Gli aderenti si dividono in membri optimus jure e membri di devozione denominati fiancheggiatori. Per il buon andamento dell’attività della Congrega sono individuati diversi incarichi e uffici tra cui l’alfiere responsabile dello stendardo, il ciorpentoforo addetto e responsabile del sacro scrigno, il segretario, l’economo cassiere, l’automedonte, i maestri di canto e musica strumentale, i cuochi e delegati per approvvigionamenti enologici e gastronomici.
Il suo motto è: “Castigat ridendo mores” (La commedia e la satira, spargendo ironia e ridicolo sui vizi e i difetti umani, sono un apporto importante per la riforma dei costumi).

Ad Majorem Ciorpentiis Gloriam

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