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Si trova all'angolo della piazza di Santa Vittoria antistante la maestosa Torre dell'Abate Oderisio, precisamente all'angolo con Via Roma, la strada che sale diretta fino al colle matenano, passando per il monastero delle benedettine.
Si compone di una lapide targata 1758 e contenuta in una cornice, che commemora i lavori di restauro e consolidamento delle mura e della piazza, voluta da Papa Benedetto XIV, che costruì anche una fila di botteghe in aiuto della popolazione.
La targa in latino si legge tradotta: “A Benedetto XIV Lambertini, Ponteficie Massimo, che, quando il paese di S. Vittoria era gravemente afflitto per il pericolo di imminente catastrofe e sembrava impossibile opporvi riparo, a sue spese provvide a ridargli la sicurezza e lo splendore di un tempo; in segno di eterna gratitudine, a ricordo dei lavori, il Magistrato e il Popolo di S. Vittoria posero questo monumento nell'anno 1758”
La fontana viene invece edificata nel 1934, durante i festeggiamenti per i mille anni dalla traslazione del corpo di Santa Vittoria dalla Sabina, non è chiaro se la lapide era già presente oppure è stata collocata in un secondo momento.
L'opera è realizzata in travertino con richiami allo stile razionalista, in voga all'epoca dato che ricade nel periodo fascista, una grande anfora stilizzata in posizione centrale, con un'epigrafe incisa.
Questa viene sorretta da un piedistallo allungato con due piattaforme laterali, a richiamare forse una fonte rurale, dove appoggiano delle sagome circolari a forma di clessidra, forse le tipiche conche per l'acqua, anch'esse stilizzate, usate in passato per il trasporto dell'acqua potabile.
Un grande bacino a mezzaluna, a livello del pavimento, raccoglie le acque che un tempo zampillavano dalle bocche in alto; quando attiva è rifornita dall'acquedotto del Vettore.
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