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Tutte le notizie biografiche del monaco-pittore provengono dall'archivio capitolare di Santa Vittoria, sotto forma di documenti originali in pergamene raccolte, elencate e numerate in ordine cronologico. Nato tra il 1405 e il 1410, le prime testimonianze certe riguardanti Fra Marino Angeli risalgono al 1437 e provengono da un atto di un notaio in cui sono elencati tutti i membri del capitolo del monastero farfense. Avendo frequentato la scuola di illustri maestri, come Gentile da Fabriano, Ottavino Nelli e Ugolino da Vanne, ed avendo inoltre partecipato a lavori eseguiti in paesi e in altri castelli vicini, in qualche modo legati spiritualmente alla giurisdizione farfense, l'Angeli godeva di ottima considerazione. Le sue opere sono custodite in molte località diverse: nella Galleria Nazionale delle Marche (Urbino) si trova il trittico su tavola "Madonna delle Rose", che anticamente era a Monte Vidon Combatte. La "Madonna col Bambino in trono e angeli", la "Pietà", i "Santi Antonio Abate e Marone" e il "S.Sebastiano e S.Agata" sono invece custoditi nel Museo Diocesiano di Fermo, mentre il "San Francesco che riceve le stimmate" è oggi presso il palazzo comunale di Falerone. L'opera più rappresentativa di frate Marino è custodita nella Cappella Farfense all'interno della chiesa della Resurrezione, proprio nel suo paese natale: un ciclo di affreschi che raffigura scene che vanno dalla "Natività", l'"Annunciazione", la "Strage degli Innocenti", "il Transito e l'Incoronazione della Vergine Maria", la "Crocifissione" (che costituisce l'affresco più vasto e grandioso in fatto di configurazione delle figure che sono rappresentate nella grandezza naturale) e la "Deposizione dalla Croce" o "Pietà" (con le figure dei quattro evangelisti e i quattro dottori della Chiesa, è la scena più ricca di particolari e cromatismi). Nel ciclo vengono raffigurati anche vari santi tra cui Cornelio, Bernardino da Siena, Antonio Abate, Caterina d'Alessandria e Lucia. Essendo un artista di pregio, Fra Marino venne chiamato anche nel vicino Abruzzo: sopra l'ingresso principale della chiesa di S. Maria delle Grazie a Teramo, è posta una "Madonna delle Grazie tra i santi Giovanni e Francesco d'Assisi", sicuramente proveniente da un'altra chiesa ora demolita. Presso il Museo Civico vi è una tempera su tavola raffigurante una "Madonna con Bambino" ed anche lo scomparto laterale di un polittico dove sono ritratti S. Francesco di Assisi, S. Girolamo e Giovanni di Capestrano. Tornando nelle Marche è essenziale indicare il passaggio del Fra Marino presso la Chiesa di S.Maria in Viminatu (Patrignone, AP), dove campeggiano la sua "Adorazione di Magi" e la "Natività". Sempre a Patrignone è presente una "Madonna delle Grazie tra S. Sebastiano e S.Amico". Il percorso artistico si estende anche a Montelparo, con l' affresco di "S.Maria de Laudo" e a Montottone, sempre con una "Madonna delle Grazie", conservata nel santuario omonimo. A Offida, nella Chiesa di S.Maria della Rocca, è conservata la sua "Madonna del Latte con S. Sebastiano", mentre nella vicina Castignano (nella Chiesa di S. Pietro) troviamo una "Madonna in Trono con S.Giacomo e S.Amico". Di Marino si conoscono solo opere riferibili alla sua età matura e tarda. Probabilmente morì a causa delle pestilenze del 1462/1463.

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