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A dargli i natali fu il borgo di Villa Santa Maria a Corte presso Lisciano, oggi frazione di Ascoli Piceno. Instaurò da subito un rapporto talmente stretto con Francesco d'Assisi che ne diventò uno dei suoi più fidati confratelli, prendendo il nome di Pacifico. Essendo stato uno dei primi a seguire Francesco, visse con lui alcuni dei momenti più intensi e significativi della vita del santo d'Assisi. Prima della conversione, Guglielmo Divini era considerato uno dei più grandi compositori di versi e poesie in volgare, tanto da essere definito "Rex versuum" (il re dei versi). Folgorato dalla personalità di Francesco, si convertì tra il 1212 e il 1213. Proprio in questo anno, nel mese di maggio, sul Monte della Verna (AR), il santo patrono d'Italia ricevette le stimmate. Fra' Pacifico, nella chiesa di Bovara a Trevi (PG), ebbe una visione mistica attraverso la quale vide un trono riservato in cielo per Francesco. Nel 1217 ebbe un incarico della massima importanza che lo portò alla volta della Francia e del Belgio, dove rimase fino al 1223. Tornato in Italia, Gregorio IX (1170-1241), gli affidò la cura delle clarisse di Siena, ma altri importanti incarichi lo attendevano: nel 1230 fu inviato a dirigere la provincia della Francia settentrionale. Morì a Calais il 10 di luglio del 1234. La sua fama si deve, più di ogni altra cosa, alla notizia testimoniata dalle cronache francescane riguardo la presenza di Pacifico a fianco di Francesco mentre questi compone il celeberrimo Cantico delle Creature, composto nel 1225 e considerato l'avvio della letteratura Italiana. Essendo cieco e malato, il Santo non poteva da solo comporre l'impresa della scrittura, così si sarebbe fatto coadiuvare dal marchigiano, una "seconda mano" sapiente che diede in maniera superba e perfetta una forma poetica alla " Voce" di Francesco. La perfezione della retorica e l'elaborata e sapiente struttura del testo, infatti, sicuramente sono state ispirate e valorizzate al meglio dalla mano sapiente del "Re dei versi".

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