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Giulio Antonio Acquaviva nasce ad Atri nel 1428. Nella sua vita fu un uomo d'arme, Settimo Duca della sua città dal 1462, Primo Duca di Teramo, Conte di Conversano in Puglia e di molteplici centri in Abruzzo, tra cui Castro San Flaviano, oggi Giulianova, e Roseto. I suoi genitori erano Giosia d'Acquaviva e Antonella Migliorati, che proveniva da un'altra nobile famiglia originaria di Fermo nelle Marche. Con le nozze di Caterina Orsini Balzo, figlia di Giovanni Antonio, Principe di Taranto, acquisì altri vasti possedimenti nelle Puglie. L'avvenimento bellico fondamentale, che modificò le strategie nella zona del teramano, fu la famosa battaglia di San Flaviano, combattuta nel luglio del 1460 tra le truppe comandate da Francesco Sforza e Niccolò Piccinino; la città fu saccheggiata e subì ingenti danni da parte dei soldati di Matteo Capua, alleato dello Sforza e nemico dell'Acquaviva, che era schierato con gli Angioini comandati dal Piccinino; a seguito di questi eventi tragici che, oltre a procurare molti morti, distrussero la città, Giulio Antonio optò, nel 1471, per un nuovo insediamento abitativo molto più in alto e vicino all'antica città chiamata Giulia Nova. Ritroviamo il condottiero nel 1478, quando al comando della flotta che era a fianco del Re di Napoli, Ferdinando d'Aragona, alleato di papa Sisto IV Della Rovere, si scontrò con la città di Firenze. Lo stesso Ferdinando, pochi anni dopo, lo premierà con l'Ordine dell'Ermellino, in qaunto aveva servito con onore suo fratello, il Duca di Calabria. Per altri servigi resi alla corona, nel 1479 acquisì accanto al suo cognome il nome di Aragona, con le insigne della casa reale. Nel 1480 si recò in Puglia a combattere i Turchi che avevano conquistato Otranto e minacciavano la città di Brindisi. La sua ulteriore fama fu dovuta nella campagna della riconquista di Otranto nel 1481, durante la quale perse la vita in un'imboscata: il suo corpo subì la decapitazione e la testa fu presa dalle truppe turche e portata a Costantinopoli, non venendo mai restituita nonostante le pressanti richieste di Ferdinando d'Aragona, che stanziò un riscatto. Il corpo del condottiero è sepolto insieme alla consorte nella chiesa di Santa Maria dell'Isola a Conversano, in un monumento funebre realizzato dall'artista Nuzzo Barba. Le gesta di Giulio Antonio Acquaviva d'Aragona sono state celebrate da molti scrittori, tra cui Jacopo Sannazaro e Giovanni Pontano.

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