login
cerca
Visualizza sulla mappa

Nasce nel 1634 a Comunanza e riceve la prima formazione culturale ed artistica dal padre Sebastiano (pittore ed architetto) che, nel 1645, lo conduce a Fermo affinché studi filosofia e legge. In questi anni Giuseppe affina la pratica artistica nella bottega di un pittore locale e stabilisce rapporti con personaggi di primo piano della cultura marchigiana e romana tra i quali il cardinale Decio Azzolino juniore (1623-1689), grazie al quale arrivò a Roma nel 1651 divenendo esperto consigliere di oggetti d'arte e da collezione, distinguendosi come valido restauratore di quadri per grandi esponenti dell'aristocrazia cittadina come Cristina di Svezia (1626-1689) e il pontefice Clemente XI (1600-1669), entrambi attenti cultori delle arti figurative. Entrambi divennero suoi protettori e grazie a loro acquisì fama e prestigio, divenendo il curatore delle mostre che si tenevano presso San Salvatore in Lauro, la chiesa dei marchigiani a Roma. Giuseppe fu poi segretario perpetuo dell'Accademia romana di San Luca e quindi uno dei protagonisti della vita culturale della capitale e dei suoi vivaci circoli artistici ed intellettuali. Nonostante questi impegni continuò a produrre opere per la sua terra d'origine con la quale mantenne legami costanti. Pittore, letterato ed erudito, Giuseppe Ghezzi è un perfetto rappresentante del clima culturale della seconda parte del seicento romano, un clima dove i nuovi fermenti neoclassici e pre-illuministi stavano maturando in una città diventata un punto di riferimento dei viaggiatori e gli artisti di tutta Europa.

Se vuoi condividere questa scheda sui social, puoi utilizzare uno dei pulsanti qui sotto: