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Sorge nella contrada di Arena, lungo la vallata del Fluvione, su uno sperone roccioso a picco sulla splendida cascata.
Il mulino risalente al 1629 come cita l'architrave dell'ingresso, probabilmente eretto in concomitanza con l'adiacente ponte , intorno ad esso nei secoli successivi si è andato addensando un piccolo centro abitato, al confine con gli antichi comuni di Osoli e di Pizzorullo. Un ulteriore ristrutturazione o ampliamento avviene nel 1835, data riportata su una finestra. Nel 1935 i fratelli Ugo, Emilio e Cesare, figli di Giuseppe Pignoloni, chiedono al Ministero per i Lavori Pubblici di poter prelevare le acque del fiume per muovere due ruote, una ad azionare la macina e l'altra più piccola una sgusciatrice, il ministero approva l'anno successivo e gli stipula una concessione fino al 1947.In generale sarà continuamente modificato ed aggiornato fino ad oggi, nel 2014 infatti è stata costruita una centrale elettrica nelle sue pertinenze.
Prende dalla famiglia che ne aveva la proprietà: i Pignoloni, ricchi possidenti terrieri che dimoravano nella loro villa di Vetreto, centro abbandonato che si trova poco sopra il villaggio. Si alimenta attraverso un piccolo lago artificiale ricavato innalzando il ciglio della cascata, le bocche di presa storiche hanno subito modificazioni durante le ultime trasformazioni, è visibile una chiusa moderna inserita in una vecchia sede. Fino a poco tempo fa era ancora presente parte del meccanismo che permetteva di trasferire il moto delle pale, fino ai piani alti del mulino, non quello originale ma quantomeno uno degli ultimi sistemi utilizzati. La ruota con le pale era montata in basso, nello scasso ricavato nella roccia alla destra della cascata, dove si vedono ancora dei pioli murati usati per ispezionare i meccanismi. Da qui veniva messo in moto un lungo braccio che attraversava la balconata sovrastante e tramite uno snodo, proseguiva all'interno della struttura all'altezza del piano stradale. Dal ponte si possono notare le interessanti strutture murarie ricavate tra le rocce, sotto la balconata si intravvede un ambiente voltato

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