login
cerca

L'antico castello di Nasuto, dall'alto un tempo dominava i feudi di Piane e i fertili terreni intorno a questo tratto di Aso, in origine proprietà dei signori di Monte Passillo, i potenti dinasti del luogo, che nel 1249 si faranno cittadini ascolani lasciando alla città la gestione delle difese dei feudi. Viene ancora citato nelle varie stime delle eredità dei signori: nel 1288 quando Papa Niccolò IV autorizza la divisione dei beni della famiglia divenuta troppo potente, nel 1291 nei beni di Giorgiuccio di Simonetto, altro ramo della stessa dinastia e nel 1331 nel patrimonio di Nuccio di Albertino, infine diventa un castello ascolano. Qualche decennio dopo, quando lo stato ascolano cadde in mano alla dittatura dei Malatesta, come parte ormai del suo territorio ne seguirà le sorti; nel 1381 nei catasti di Ascoli si legge che l'autonomia di Nasuto era ormai decaduta e che l'amministrazione dei beni era passata al neonato sindacato di Comunanza, creato dagli ascolani e fatto crescere velocemente per contrastare in maniera efficace la vicina città rivale di Amandola. Da qui la storia di Nasuto si confonde con quella di Comunanza e dell'ascolano, nell'avvicendarsi delle varie signorie che si susseguiranno ad Ascoli. Tornato stabilmente sotto la Santa Sede insieme al capoluogo, subirà la successiva ondata di brigantaggio che spopolava nei boschi del comunanzese fino al XIX secolo; sono noti numerosi e accesi contrasti tra gli abitanti di Nasuto e di Piane per via della comune gestione e manutenzione delle chiese.
Nel XX secolo è andato mano a mano spopolandosi nonostante fosse stata costruita la nuova chiesa in sostituzione di Santa Maria in Spino vecchia, ormai ridotta ad un rudere avvolto dalla vegetazione nei boschi della frazione.
Il borghetto di Nasuto si trova lungo un crinale boscoso che scende fino all'Aso ormai quasi del tutto abbandonato esclusa un'abitazione di recente costruzione che ospita gli ultimi abitanti. Poche case messe in fila scivolano fino alla chiesa, tra queste è interessante il villino che conclude il serrato blocco delle abitazioni, risalenti ad epoche varie a partire presumibilmente dal XVI secolo. La parte bassa con la piccola piazzetta erbosa offre una breve sosta ed una suggestiva vista sui monti Sibillini.

Se vuoi condividere questa scheda sui social, puoi utilizzare uno dei pulsanti qui sotto: