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L'Opera Pia Bergalucci è oggi una residenza sanitaria protetta con sede ad Offida.
La storia dell'istituzione ha origine dal testamento di Don Giovanni Bergalucci, figlio di famiglia nobile e possidente e canonico della collegiata di Santa Maria Assunta. Nel compilare le sue ultime memorie, destina gran parte dei suoi fondi all'usufrutto della nipote, Rosa Buscalferri. Una volta scomparsa quest'ultima, si sarebbero avviate le pratiche per la creazione di un'opera Pia, volta all'assistenza ed al ricovero dei malati. Il religioso muore nel 1862, l'anno successivo alla dichiarazione del Regno d'Italia, quando era stata creata la "Congregazione di Carità" con lo scopo di riunire le opere pie in un unico ente, gestito dal neonato regno. L'ente prova invano ad incamerare anche l'eredità del Bergalucci, che riesce a mantenersi indipendente. Il patrimonio, come pattuito, era passato alla Buscalferri, che ne usufruisce fino alla morte nel 1913, si procede quindi alla realizzazione dell'ente morale, anche il Re riconosce l'Opera Bergalucci ed approva il suo statuto. Più tardi viene costruita la sede dell'istituto, si sceglie la zona adiacente al convento dei Cappuccini ed all'epoca periferica, il progetto è redatto dall'ingegnere romano Mario Berucci. I lavori terminano nel 1937, aprendo i servizi dell'Opera Pia alla popolazione offidana, realizzando così le volontà del benefattore. Questo aveva funzione di collegio per le giovani donne, gestito dalle Suore Suore Mantellate Serve di Maria, dove veniva impartita un'educazione sia scientifica che religiosa ed anche nell'arte del ricamo. Negli anni settanta del XX secolo vi è un cambio di destinazione dell'ente, dando il via alla vocazione sanitaria che lo contraddistingue ancora oggi.
Risistemato agli inizi del nuovo millennio, il palazzo risente dello stile in voga all'epoca della sua costruzione, quello razionalista, sponsorizzato dal regime fascista. Composto da un corpo centrale più elevato e da due ali laterali, mostra delle linee piuttosto severe e sobrie, soprattutto nella parte centrale. Il basamento si avvale di un rivestimento in travertino, separato dal resto da una fascia marcapiano, la parte alta invece è ricoperta di mattoni ad eccezione delle ali laterali, dove si alternano aree intonacate. Il portale si avvale di una cornice sempre in travertino, affiancata da tre fasce verticali ai lati, si trova al primo piano ed è collegato alla strada tramite una scalinata. Si legge ancora la scritta realizzata in pietra con i caratteri tipici dell'epoca. Due finestre bordate in pietra sono visibili sui lati diagonali del primo piano, più in alto vi sono altre due ampie aperture più semplici; si nota sulla destra la più recente tromba dell'ascensore. Sul retro, il corpo centrale mostra due torrette laterali ed al centro un grande finestrone, occupante gran parte della facciata posteriore, che lascia intravvedere la scala interna. Intorno si estende un piccolo giardino recintato ed un ampio uliveto, che offrono ristoro agli ospiti.

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