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Il Ponte, di origine romana (I sec. a.C.), collega il centro della città con il quartiere di Porta Solestà (o Cappuccina) e supera il fiume Tronto, consentendo la prosecuzione della strada che ad Ascoli si staccava dalla Salaria e proseguiva in direzione nord, verso Fermo e San Severino Marche. Architettonicamente, è costituito da una sola arcata e interamente realizzato in opera quadrata di conci di travertino, con nucleo interno in opera cementizia; è lungo 62 metri, alto 25 sul pelo della corrente e largo 6,50. Gli elementi angolari di ordine dorico alla base dell’arco - le paraste - presentano analogie con quelle del Ponte di Augusto a Narni, in Umbria, e consentono, insieme alla qualità costruttiva generale del ponte ascolano e all’affinità con i caratteri costruttivi di quello umbro, di datare il ponte alla prima età augustea. Rimaneggiato più volte nel corso dei secoli, durante i lavori di consolidamento del 1937-1938 vennero alla luce le stratificazioni della pavimentazione, tra le quali il selciato romano in grossi basoli di travertino, con evidenti solchi dei carri. Ma la peculiarità di questo intervento di restauro sta nella realizzazione di ambienti di ispezione all’interno della struttura muraria, che ad oggi danno la possibilità di accedere dentro il ponte per osservarlo da una prospettiva del tutto originale.

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