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I ruderi dell'antico ingresso a nord del paese si innalzano dai tempi passati ormai solitari negli ampi spazi aperti del caratteristico borgo montano.
Con l'entrata nel comprensorio dei castelli fermani, nel 1298 viene imposto al borgo di Smerillo di costruire una propria cinta muraria intorno alle abitazioni, da completarsi entro il 1303. Un'illustrazione del XVIII secolo di Domenico Raccamadoro mostra che la struttura della porta era composta da una torre, coronata da merli, svettante su tutto l'abitato; oggi di questa struttura rimangono solo le fondamenta dato che l'arco fu ricostruito nel secolo scorso. Restaurata insieme al resto delle fortificazioni smerillesi da Sisto V nel 1585, il papa originario del piceno si prodigò molto per la sua terra.
La porta era il punto più importante delle difese settentrionali, da lì passava la strada che risaliva dalla valle del Tenna, caduta in disuso a partire dal XVII secolo, ma fu progressivamente demolita come il resto delle fortificazioni. Essa si colloca tra il grande spiazzo che contraddistingue la zona nord di Smerillo e il parco della Fessa, proprio dove parte il sentiero che scende alla caratteristica fenditura nella roccia; adiacenti alla struttura spuntano ancora le fondamenta della cinta muraria.

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