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Graziosa chiesetta alla periferia occidentale del centro storico di Isola del Gran Sasso.
Sorge nel Borgo di San Leonardo che dal luogo sacro prende il nome, risale al XVI secolo sebbene si abbia notizia di una precedente struttura eretta più a valle e demolita da una piena del fiume Mavone, sono rintracciabili poche notizie storiche su di essa.
Chiamata ancora "Cona" ossia diminutivo di icona, inizialmente doveva essere aperta sul davanti con una grande arcata, chiusa in epoca successiva con una nuova facciata; caduta in disuso ed abbandonata nell'ultimo secolo, è stata di recente riportata al suo antico splendore.
Costruita nella bianca pietra calcarea del Gran Sasso, ha una pianta rettangolare e modeste dimensioni. Notevole è l'allestimento originario di gusto rinascimentale, si distingue per i blocchi ben squadrati e finemente scolpiti con il quale è realizzata. Ai lati due semicolonne in stile corinzio poggiano su un piedistallo con vistose cornici, dove è raffigurato il volto di un putto, un'altra cornice corre sopra le colonne separando la facciata dal tetto. Due fiori di buona fattura si mostrano sugli angoli della facciata, poco prima del basamento dell'arcata impreziosito da un cornicione, un paio di piedistalli vuoti forse un tempo ospitavano delle statue.
La parete che ha chiuso l'icona è invece intonacata ed ha un portale in mattoni affiancato da due grandi finestre rettangolari che permettevano a chi era fuori di seguire le celebrazioni, al di sopra si trova un pezzo di un cornicione in pietra mente un finestrone circolare si apre poco sotto la chiave dell'arco.
Piuttosto scarno l'interno che mostra una volta a botte lunettata realizzata in conci di pietra, il tutto privo di intonaco e di decorazioni, lasciando scoperto il tessuto murario.
Al centro della parete spicca l'altare ligneo di gusto barocco arricchito con dorature, risalente al 1631 e voluto da Giovanni Chiavoni dell'Isola, poggia su un basamento dipinto con motivi vegetali; piuttosto rovinato è il quadro che contiene, riconducibile forse al XVI-XVII secolo, rappresenterebbe il Cristo fra gli evangelisti.

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