Posta nella piccola località Varano ed annoverata tra le chiese più antiche d'Abruzzo (la sua fondazione potrebbe essere antecedente all’anno Mille) dal 1066 fa parte della giurisdizione di Montecassino ed è menzionata nella XIII lamina bronzea della porta dell'abbazia madre. Attiguo alla Chiesa di San Massimo è il cimitero, che occupa i territori dove un tempo sorgeva il convento.
Prima dei rimaneggiamenti avvenuti alla seconda metà del XVI sec, la chiesa era più ampia e priva dell'attuale portico. Dopo un susseguirsi di ripristini e abbandoni, solo recentemente (negli anni '90 del 1900), l'edificio “subisce” un definitivo e massivo restauro che ce la restituisce come la vediamo oggi.
Un portale ad arco a tutto sesto in laterizio, fiancheggiato da due finestrelle, garantisce l'accesso al fabbricato a navata unica. All'interno troviamo un pregevole altare in stucco che accoglie un affresco raffigurante la “Crocifissione di Gesù con la Madonna e i Santi Massimo, Rocco, Maria Maddalena e Antonio da Padova”, entrambi del XVI sec. A sormontare l'altare è uno stemma dei nobili Acquaviva d’Aragona, duchi di Atri.
Dal tetto a capanna si eleva un piccolo campanile.
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