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Chiesa madre di Acquaviva, San Nicolò poggia su impianto cinquecentesco e sorge su un ambiente che nell'antichità fu probabilmente una cripta.
La facciata, con l'originale parametro in mattoni e scandita da una cornice orizzontale, presenta un portale in pietra ad opera di maestranze ascolane. Il campanile è a base quadrata e arricchito da una terrazza con balaustra sormontata da una cuspide.
L'interno, a croce latina e navata unica, custodisce varie opere d'arte tra dipinti e sculture, come il quadro di scuola barocca della "Madonna del Rosario", l'olio su tela raffigurante la "Deposizione della Croce", un dipinto che raffigura San Nicolò, e una pala d'altare di scuola veneta del "Ritrovamento della Croce".
La “Bara del Cristo Morto” è un manufatto ligneo di pregevole lavoro d'intaglio datato XVII secolo, simbolo veneratissimo, viene portata in processione lungo le suggestive vie di Acquaviva la sera del venerdì santo.
L'edificio fu terminato nella prima metà del XVI secolo e nel 1800 fu sottoposto ad ampliamenti ed abbellimenti architettonici che ne determinarono la forma che possiamo ammirare oggi.
Gli altari e le cappelle laterali ospitano numerose opere di pregio. Di notevole interesse sono gli stucchi dello scultore ascolano Domenico Paci, le cui statue in gesso degli Evangelisti sono collocate in alto entro nicchie, mentre i cherubini e gli angeli in volo, composti tra nuvole, contornano l'immagine della Madonna col Bambino.

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