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Chiamata in origine Santa Maria in Solestà, era un monastero farfense di cui restano il campanile e il chiostro; fu edificata tra il XI e il XII secolo. A partire dal Trecento Solestà divenne un dei borghi più popolosi della città e si trasformò in un importante centro di commerci. Nella seconda parte del Quattrocento il luogo sacro passò ai frati minori osservanti e ancora ai cappuccini nel 1569, che la dedicarono ad un loro confratello che visse una rilevante parte della sua vita ad Ascoli, dove si spense nel 1604, San Serafino da Montegranaro, canonizzato da Clemente XIII nel 1767 e sepolto nell'urna sotto l'altare maggiore. La struttura architettonica fu quasi ricostruita per intero a partire dal 1771. L'interno ad unica navata con cappelle laterali, presenta affreschi e vele del presbiterio ad opera di Paolo Augusto Mussini (1870-1918), con le rappresentazioni della Vita di san Serafino da Montegranaro. Un suggestivo ciclo pittorico iniziato nel 1903 e portato a termine solo nel 1915, dopo diverse interruzioni, risalta pienamente le note più significative dell'arte religiosa del Mussini, originalità, poeticità, una potenza di colori unita da un vigoroso realismo. La serie di quadri si apre con la "Vocazione di San Serafino, seguito dal "Santo in giardino"; sulla parete laterale destra dell'abside vi è il "Miracolo dei cavoli", che ritrae il santo nella pratica di carità verso il prossimo. Il ciclo si chiude con la "Morte", collocata di fronte al primo quadro rappresentante la Vocazione. Nella larga fascia della volta è la "Gloria", mentre quattro Serafini sorreggono una corona di rose; nel centro il mistero di Dio è rappresentato come un punto bianco luminoso. Le quattro allegorie affrescate sulle vele della volta a crociera raffigurano San Serafino tra le personificazioni delle quattro virtù cardinali, ovvero Prudenza, Giustizia , Fortezza e Temperanza. Nelle lesene dell'abside e sui muri della chiesa vi sono rappresentati Santi e Beati dell'Ordine dei Cappuccini e Francescani, come il Beato Bernardo di Offida e il Beato Benedetto da Urbino, sempre opera del Mussini. La pala custodita nell'altare maggiore è "L'Ascensione di Gesù tra la Madonna gli Apostoli e S. Serafino". Nei successivi altari delle cappelle laterali vi sono le pale "S. Francesco riceve la stimmate", "L'Immacolata", "La Pietà", e il "Sacro Cuore di Gesu".

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