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Si trova al centro di Basto, frazione poco distante il capoluogo di Valle Castellana.
Probabilmente una ricostruzione cinquecentesca dell'antica chiesa farfense che forse si trovava nella parte alta del crinale, forse ne parla a partire dalle visite pastorali del vescovo di Ascoli nel 1571 e nel 1580 quando si legge che era sottoposta alla chiesa parrocchiale di San Nicola a Vallenquina. Nel 1712 è gestita da un rettore che ha sotto di se anche le parrocchie di Vallenquina e Mattere, si chiama Don Domenico, membro della famiglia dei Volpini, possessori del palazzo davanti alla chiesa e tra le più eminenti di Basto.
Nel 1747 il pontefice Benedetto XIV toglie la chiesa dal patronato farfense e la trasferisce sotto la diocesi di Ascoli Piceno, della quale ancora fa parte. Durante il secondo dopoguerra che segna il definitivo spopolamento del luogo, la parrocchia viene soppressa ed unita a quella dell'Annunziata nel capoluogo comunale.
Il semplice edificio in arenaria si fa risalire al XVIII secolo sebbene rimangano tracce delle strutture precedenti,è a navata unica con annesse sul lato sinistro, la canonica e la sagrestia; sul retro si trova il piccolo campanile a vela con una sola campana. Nella facciata intonacata si apre l'ingresso principale abbellito con un timpano triangolare, al di sopra si apre una finestra circolare mentre una cornice semplice precede il tetto. L'interno non presenta decorazioni particolari ma mostra le nude pareti in pietra, l'altare centrale conserva una tela che raffigura la madonna con bambino con Sant'Andrea e un santo pontefice, forse San Pietro. Il quadro è contenuto in una elaborata cornice in stucchi dipinti e dovrebbe risalire al XVIII - XIX secolo, due nicchie scavate nelle pareti in prossimità dell'altare sono occupate da statue.

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