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Si trova all'estremità settentrionale dell'abitato di Ripatransone, detta anche Santa Maria d'Agello dal nome del quartiere dove sorge.
Dei castelli che si univano nel 1198 per formare l'attuale centro storico, Agello era l'unico che era presente in sito e sorgeva dove si trova l'attuale quartiere, probabilmente nell'area dove sorge la chiesa. Diversi episodi leggendari sono ad essa legati. Il primo è sulla sua costruzione che vorrebbe fosse stata voluta nel IX secolo dal Conte Transone, mitico fondatore della città, in un altro si legge scritto a mano in latino, al margine di un tomo delle "Opere di Sant'Agostino" stampato a Parigi nel 1503. Tale Leonardo Golini, originario della cittadina, viene decapitato da un rivale mentre si trovava a pregare nella chiesa, costui prese allora in mano la sua testa per i capelli e non morì fino a quando non ebbe ottenuto il sacramento della confessione. Leggende popolari vogliono che qui era installato l'altare cinquecentesco in ceramica di Fra Mattia della Robbia, riconducibile invece alla chiesa di San Benigno, oggi custodito nella chiesa sconsacrata di Sant'Agostino, all'interno del Museo Vescovile. L'ultimo episodio giunge dal famoso assedio spagnolo del 1521 quando due colombe, volando sopra la chiesa, premonirono la vittoria dei ripani che, in ricordo dell'accaduto, donarono due preziose colombe in argento alla parrocchia.
La storia delle origini è comunque molto confusa e vuole che probabilmente sia tra gli edifici sacri più antichi del centro, costruita sul finire del XII secolo, viene devastata dalle truppe di Marcovaldo di Annweiler nel 1198 e ricostruita nel secolo successivo. Sede di una parrocchia fino all'erezione della Diocesi di Ripatransone nel 1571, quando i suoi titoli vengono aggiunti a quelli della cattedrale, nel XVIII secolo subisce alcuni restauri che eliminano la seconda navata creando un'unico ambiente. Sarà utilizzata a scopi religiosi fino al XIX secolo quando viene sconsacrata e destinata ad altro uso, sebbene rimanga ancora proprietà della diocesi.
Ben visibile è la facciata che domina il parco del quartiere Agello, il portale in pietra si apre al centro, con una leggera strombatura ed il lunotto superiore, forse un tempo affrescato, incorniciato all'esterno anche da una fila di mattoni. Un'altra piccola cornice in pietra corre sul basamento dell'arcata, lavorate sono anche le mensole che sorreggono l'architrave. Sopra l'ingresso si apre un grande finestrone parzialmente murato, il modesto campanile oggi vuoto si trova sull'ala laterale annessa alla facciata, dove si apre anche una stretta finestra somigliante ad una feritoia.

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