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Unica chiesa all'interno della cinta muraria di Castel di Croce, frazione di Rotella.
Realizzata sopra le mura del castello, sorge nello spazio tra le due porte castellane e data la posizione, probabilmente aveva anche la funzione di torrione. Purtroppo la scarsità di notizie non permette di stabilire il periodo di fondazione, dallo stile e dalla posizione è forse riconducibile al basso medioevo. Non è la parrocchiale del castello, titolo che spetta all'antica chiesa di San Severino, ricostruita oggi nel paese ma un tempo, rintracciabile nell'area del cimitero. Singolarità della parrocchia è quella di essere retta direttamente dal vescovo di Ascoli, che solitamente delega ad un suo vicario per la cura delle anime. Data la posizione comoda in paese, è per lungo tempo preferita alla parrocchiale. Dalle visite pastorali iniziate nel tardo cinquecento, l'edificio è al suo massimo splendore e sono presenti due cappelline laterali, dedicate al Santissimo Crocefisso ed alla Vergine del Rosario. Sul finire del XIX secolo è frequentata dalla giovane Beata Maria Assunta Pallotta, religiosa nata a Force da una famiglia originaria del paese, qui riceve il sacramento della cresima. All'arrivo di Don Sante Nespeca nel 1934, l'edificio si trova in pessimo stato e quindi il parroco procede a farlo risistemare. La struttura rimodernata è aperta nel 1939, insieme si inaugurano anche l'oratorio e la casa canonica, sempre realizzate da Don Sante e comprese nei volumi della chiesa. Intanto scoppia il secondo conflitto mondiale e dopo l'Armistizio del 1943, Don Sante entra a far parte della resistenza locale. Per il suo sostegno ai partigiani, il paese viene assaltato due volte dalle truppe nazifasciste, il parroco partecipa armato alla difesa del paese, rimanendo ferito. Anche il complesso subisce dei danni e tornata la pace, il parroco avvia i restauri ed il completamento della nuova chiesa di San Severino, inaugurata nel 1950 nei pressi dell'abitato. Da questo momento in poi Santa Maria del Popolo comincia a perdere la sua centralità, mentre le celebrazioni vengono trasferite nel moderno edificio.
Parte delle difese del castello, si nota bene la chiesa quando si percorre la sottostante strada provinciale, dove il suo ampio basamento va a formare una strettoia. La struttura è costruita con pietrame arenaceo, al primo livello c'è l'ambiente utilizzato come oratorio, è raggiungibile anche dall'esterno salendo una rampa che si arrampica lungo le mura. All'ultimo piano si trova la chiesa, compresa tra la sagrestia e la medievale porta castellana, dove si accede solo passando per le vie del paese. Gli esterni dell'edificio sono quasi anonimi, escludendo il portale potrebbe essere facilmente confusa con un'abitazione. L'ingresso infatti è realizzato in bianco travertino, anch'esso piuttosto semplice ed unica eccezione, i due colletti lavorati nel basamento dell'arcata. Un'alta finestra rettangolare si apre a lato della facciata, non troppo alto è l'attacco del tetto, sorretto da una struttura a capriate lignee rivestita di tegole, sul colmo si nota una piccola croce in pietra, a segnalare la sacralità del luogo. Si segnala la mancanza del campanile mentre meritano una menzione, le inferriate e le ringhiere metalliche piuttosto elaborate. Si accede all'interno dal lato sinistro della navata che mostra un bel pavimento in cotto, piuttosto datato. Sul fondo si trova l'altare centrale che mostra l'affresco medievale della Madonna del Popolo, col tipico mantello che accoglie diversi figuranti. Probabilmente nel XVII secolo viene realizzata una struttura in stucco, ad incorniciare l'immagine della Madonna. Ai lati, sopra le due porte che accedono alla sagrestia, si ricavano due nicchie, ornate in alto con un timpano arrotondato e motivi floreali. Altre tracce di pitture sono visibili lungo la navata.

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