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Eretta sul limitare della piana che in suo onore è detta "Dell'Annunziata", dove oggi sorge il capoluogo moderno di Valle Castellana e sotto di essa scorre impetuoso il fiume Castellano.
Chiamata in passato "di Stornazzano" perchè prendeva il nome da un piccolo insediamento che in epoca medievale si trovava nei pressi della chiesa, fu feudo della nobile famiglia dei Teutoneschi ed in parte, al monastero di San Giovanni in Scorzone, al quale venne donato nel XI secolo. Le prime notizie della chiesa invece risalgono al XIII secolo, quando era anche centro amministrativo del territorio, famoso rimane il giuramento di sottomissione ad Ascoli avvenuto nel 1285 sottoscritto dal sindaco della comunità. Passato qualche anno qui si giura fedeltà stavolta in favore delle monache di San Giovanni con un atto rogato dal notaio Grimaldo di Ripatransone redatto sempre nella chiesa.
Del primitivo impianto medioevale rimane oggi solo la cripta. L’edificio è stato completamente stravolto durante un restauro agli inizi del 1500, periodo a cui risale l'interessante portale dove sono scolpite figure allegoriche e fantastiche e vennero anche realizzati gli affreschi all'interno.
Restaurata nel 1831 subisce le devastazioni dei soldati piemontesi durante l'Unità d'Italia e nel decennio successivo mentre un altro restauro viene effettuato dopo i recenti terremoti del 2009.
Oggi la parrocchiale sorge al centro di un gradevole parco che le dona un manto di verde dal quale risalta, l'ingresso si apre sul lato affacciato a meridione che, oltre al sofisticato portale gotico, mostra le varie tonalità dell'arenaria che nei secoli è stata utilizzata per la costruzione e la manutenzione dell'edificio. Sul fondo della struttura si alza il piccolo campanile a vela che ospita due campane, il ricco portale è caratterizzato da una cornice esterna a rilievo che ne racchiude altre a scopo decorativo, una di queste caratterizzata da motivi vegetali. Interessante è la fascia interna dell'arcata dove sulla chiave di volta è scolpito forse un Cristo pantocratore con una barba a due code, affiancato da due mostri, forse chimere, quella a destra ha delle fattezze in parte umane come il volto e una mano che sorregge una croce. Nella parte bassa dell'arcata sono raffigurati un volto riconducibile ad un moro e un altro mostro fantastico, dalla parte opposta invece sono scolpite due roselline e l'arcata esterna poggia su due mensole decorate; tutte le figure ed i fregi all'epoca erano come di consueto dipinti e si possono identificare ancora i resti delle pitture.
Sopra la cuspide dell'arco d'ingresso si trova la lapide dove sono incisi i nomi dei committenti e la data del 1512, in alto una gradevole finestra si appoggia su una grande mensola lavorata e presenta raffigurati sull'architrave due mori che affiancano il monogramma di Cristo contenuto in un disco solare. Una piccola nicchia affianca l'ingresso e si presume potesse contenere un affresco votivo, portali simili sono riscontrabili nel vicino territorio acquasantano come a Santa Maria del Colle a Poggio Farno o Santa Caterina d'Alessandria a Capodirigo. Un altro piccolo accesso si trova nel lato dove si alza il campanile e appare costruito in epoca recente, presenta una cornice di semplici mattoni ed è sormontato da una piccola finestrella circolare sempre in cotto. Gli interni conservano ancora tracce degli affreschi, singolare è la fattura piuttosto grossolana che li fa attribuire a una mano popolare, nella fiancata destra si trova una teoria di santi con una Crocefissione, un San Francesco, due insoliti San Sebastiano dipinti allo stesso modo ed in due piccoli riquadri un Sant'Antonio e un ignoto Santo Pontefice. A Sinistra invece abbiamo l'interessante Annunciazione riconducibile ad una mano più raffinata, forse attribuibile al pittore Folchetti di San Ginesio o alla sua scuola, le raffigurazioni continuano con una Traslazione della Santa Casa e un Sant'Antonio, sono presenti tracce di una Santa Caterina d'Alessandria e di un altro santo ignoto.
Dalle scalinate si scende alla sottostante cripta, cuore dell'edificio sacro e risalente ad un periodo tra il XII ed il XIII secolo, semplici colonne si innalzano su un basamento quadrangolare e terminano con un capitello tronco-conico, queste sorreggono una volta a crociera. Particolare della cripta è l'uso di pietre di vario colore per la realizzazione delle colonne e delle fasce sulla volta, creando un interessante motivo nel sobrio ambiente sacro.

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