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Antica chiesa parrocchiale di Ripattoni, frazione storica del comune di Bellante.
Eretta ad oriente del castello ripattonese, a circa un chilometro e si trova poco sopra la vallata del fiume Tordino. Vanta anche il titolo di santuario, dove si venera la statua lignea della "Madonna con Bambino", risalente al XIV secolo. Conosciuta anche come "in Erulis" ed in passato coi nomi di "Santa Maria Ad Erdulam", "de Arulis", oppure "Extra Castrum", ossia fuori dal castello e la tradizione, la vuole fondata già nel V - VI secolo. Prenderebbe il nome da un probabile villaggio esistente in zona, fondato della popolazione barbarica degli Eruli, fautori della caduta di Roma con il loro Re Odoacre. Li si vuole qui stanziati a seguito della cacciata dalla Grecia, da parte dell'impero Bizantino, oppure già presenti nell'area e sottomessi poi dai Longobardi. Molto più valida è la fondazione in epoca medievale, probabilmente nel XII secolo, per mano della popolazione residente nelle campagne circostanti, infatti il termine "Erus" sta ad indicare sia il "Servo" che il "Padrone". Dal punto di vista della documentazione, piuttosto scarsa, inizia ad essere segnalata solo a partire dal XV secolo, quando è tra i possessi dei duchi d'Atri. Nel 1485 infatti, dal castello di Forcella, il vicario vescovile conferma il diritto di nomina del parroco, spettante al Duca Andrea Matteo III. Altro documento simile è del 1549, dove si legge che la chiesa oltre alla cappella di San Silvestro, amministrava anche la chiesa di San Pietro ad Frestellare. Intanto durante il XVI secolo l'edificio veniva ristrutturato, modificandone l'aspetto originario e riorganizzando l'orientamento della navata, così come è visibile oggi. Curiosamente rimane sempre possesso degli Acquaviva, nonostante diversi passaggi di proprietà del feudo di Ripattoni, prima alla famiglia Scorziati e poi ai Valignani. Nel 1626 riceve la visita pastorale del vescovo di Teramo, viene segnalato che nonostante il titolo parrocchiale, per comodità dei fruitori buona parte delle celebrazioni, avviene nella chiesa urbana di San Silvestro. Altre risistemazioni si avranno nel 1693, come testimonia una mattonella incisa, murata sulla parete settentrionale. Si registrano diversi miracoli nel 1724, concessi dalla venerata statua della Madonna. Negli anni'50 del XX secolo ci sono delle ristrutturazioni, dove viene distrutta la cantoria in legno sopra l'ingresso. Scompare l'organo a canne ed anche il portale originale in pietra, con la lunetta superiore decorata da affreschi, dei quali rimane solo una descrizione. Un grave furto avviene nel 1979, quando viene trafugata la statua della Madonna, alcuni arredi sacri ed un dipinto delle Madonna del Carmine, solo la prima opera viene ritrovata nel 1986. Nel 1993 si procede con la sistemazione del tetto mentre nel 2004 sono avviati grandi restauri, che si concludono due anni più tardi mentre nel 2019, viene elevata al rango di Santuario dal vescovo teramano. Molto sentita è la festività in onore della Madonna, si svolge nel periodo di Ferragosto, in occasione delle celebrazioni dell'Assunzione di Maria Vergine al cielo.
La chiesa si trova al margine di un ampio piazzale, collegata alla strada provinciale che da Ripattoni, scende fino a Bellante Stazione, lungo la piana del fiume Tordino. L'edificio è di pianta rettangolare, prevelantemente realizzato in pietrame vario e mattoni, la facciata è di origine contemporanea e si avvale della copertura di un portico. All'interno di quest'ultimo vi è una lapide commemorativa, a ricordo dell'erezione a santuario, qui c'è anche il portale ligneo affiancato da due grandi monofore, il tutto è realizzato con la costruzione del portico. Altro ingresso secondario, è visibile sul lato della navata, che dà sulla piazza. Una grande finestra a ridosso del tetto ed una più minuta sulla sinistra, contribuiscono all'illuminazione interna. La parte più antica invece si trova dal lato opposto alla facciata, nell'area del presbiterio e della sagrestia, dove si alza il campanile a vela, con gli alloggiamenti per due campane. Al di sotto si nota il riutilizzo di una pavimentazione a spina di pesce, forse di epoca romana che si vuole recuperati dai resti di una villa. Essenziale è la facciata posteriore, con una piccola porticina sormontata da una finestra. Se invece ci si sposta sul lato destro dell'edificio, si vede una bella monofora sopra un'altro ingresso, probabilmente uno dei resti delle strutture medievali.
Più decorato è invece l'interno, con una copertura a capriate lignee che reggono pianelle in cotto dipinte. Le pareti laterali mostrano grandi semipilastri e poco più avanti, si trova un altare laterale appoggiato alla parete sinistra, realizzato in stucco dipinto. Sulla parete opposta si trovano i resti di un'altro altare oggi mancante, costituiti da alcuni frammenti di affresco raffiguranti la Pietà, risalenti al XVI-XVII secolo. Il presbiterio è rialzato di qualche scalino, separandosi dalla navata tramite una parete che chiude l'aula, decorata con affreschi e con due nicchie laterali. Quella di sinistra è quasi un altare, contiene la statua di Sant'Antonio da Padova, dalla parte opposta invece c'è una struttura meno elaborata, con la statua della Madonna Desolata. In alto si possono ammirare alcune pitture, riconducibili al XVI ed al XVII secolo, dove al centro c'è una raffigurazione della Trinità, con la Madonna e San Giovanni Evangelista. due angeli separano dai due riquadri a destra e sinistra, dove compaiono i dodici apostoli, sei per ogni scena. Al centro un grande arco, porta alla vista l'altare maggiore, con angeli posizionati sul basamento, mentre davanti una balaustra in legno racchiude l'area. L'interno del presbiterio è ricavato nella chiesa medievale: suddiviso in tre ambienti coperti con una volta a crociera, in quello centrale più ampio, è installato l'altare principale. Quest'ultimo è costituito da una struttura in muratura stuccata e dipinta con finti marmi, ricorda una pala pittorica e suddivisa cinque scomparti, dove al centro è collocata la venerata statua della Madonna con Bambino. Nelle posizioni laterali compaiono le figure di San Giovanni Battista, San Silvestro con in mano Ripattoni, San Ferdinando e Sant'Antonio, risalenti agli inizi del XVII secolo. In alto si ritrovano decorazioni in stucco e due cherubini, che affiancano una rappresentazione dello Spirito Santo. Negli ambienti laterali del presbiterio, si trovano interessanti frammenti di affresco. Sulla parte sinistra si scorgono le figure della Madonna tra Santi e tra questi, si riconosce la figura di Sant'Eligio, risalenti agli inizi del XV secolo. Nella stessa area, sono attribuiti al Maestro del Giudizio Universale di Loreto Aprutino, alcuni affreschi del XIV secolo. Altre opere pittoriche presenti sono un'affresco dell'Arcangelo Raffaele, una Madonna del Carmine con le anime del Purgatorio, una crocefissione ed una scena biblica con L'Angelo e Tobia, tutte databili tra XVI e XVII secolo.

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