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Oratorio del villaggio abbandonato di Appoiano, antica frazione del comune di Palmiano.
Si trova all'imbocco del paese, sulla sinistra della strada principale. Purtroppo non si hanno molte sue notizie, se ne parla nel 1712 quando una visita pastorale ne fa la descrizione degli interni. All'epoca contiene un solo altare, una statua di Sant'Antonio da Padova ed un dipinto della Madonna con Sant'Atanasio. Sappiamo che nel 1795 era dipendente dalla parrocchiale di Castel San Pietro, in lite con la popolazione di Appoiano, che si lamentava delle scarse celebrazioni nella chiesa. I fedeli scrivono anche una lettera al governo pontificio che dopo qualche, tempo asseconda le loro richieste, assicurando un prete per gli abitanti del borgo. Viene chiusa alle celebrazioni a seguito della soppressione napoleonica nel 1811, causando grande disagio per la popolazione. Si muove anche l'amministrazione comunale, all'epoca quella di Venarotta, che scrive invano al governo per evitarne la chiusura. Riaperta dopo la Restaurazione Pontificia del 1815, nel 1856 il cappellano partecipa insieme al parroco di Castel San Pietro, alle proteste per distaccare alcune frazioni dal capoluogo, colpevole di negligenza. Subisce gli ultimi interventi di risistemazione nel secondo dopoguerra, ma viene abbandonata con il resto del paese negli anni successivi. Attualmente è ridotta ad un rudere insieme a gran parte del centro storico.
Il piccolo edificio, realizzato in pietrame vario reperibile in loco e mattoni, ha una pianta rettangolare e la parete destra, era addossata ad un palazzo del borgo poi demolito. Mostra una semplice facciata, con un portale incorniciato in mattoni e due finestrelle ad arco triangolare, altra finestra simile ma più ampia si apre sulla parete sinistra. Unico elemento decorativo è rappresentato dalla cornice, che corre solo sulla facciata, ai margini delle falde del tetto. L'interno era piuttosto sobrio, mostra i resti di intonaco dipinti di rosa, sulla parete di fondo si apre una nicchia. Sulla destra si apre uno squarcio che lascia intuire la presenza di una porta per la sagrestia, rimangono tracce del campanile sull'angolo sinistro della struttura.

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