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Più che per le sue architetture, l'elegante palazzetto è noto per essere stato la casa natale della Beata Maria Assunta Pallotta.
Si affaccia lungo la via che porta il nome della Santa, quella che dal Villino Verrucci sale fino alla piazza principale di Force. Viene eretto nel corso del XV secolo, sfruttando un tratto della precedente e dismessa cinta muraria, posta un tempo a protezione dell'abitato e sostituita da una più ampia. Probabilmente già all'inizio come residenza di pregio, il portale in cotto con formelle lavorate è riconducibile a questo periodo; nel XVI secolo viene ristrutturata con caratteri tipicamente rinascimentali, dotando il primo piano di finestre con cornisce in travertino scolpito.
Nel XIX secolo era l'abitazione della famiglia Casali, dalla quale proveniva la madre della beata: Eufrasia; il padre invece era originario di Castel di Croce di Rotella, dove possedeva una casetta nella contrada rurale di San Severino, dove inizialmente la famiglia trova alloggio. Data la scomodità del luogo, la madre incinta decise di tornare nella sua casa forcese. Maria Assunta nasce così in questa casa nel 1878, dove la famiglia alla fine, resta ad abitare. Lo stabile viene ancora modificato nel corso del XX secolo, interventi riconducibili ai due portali ai margini della facciata; rimane piuttosto lesionato dal terremoto di Montefortino del 1972, con epicentro tra Comunanza e Montefalcone, quindi a pochissima distanza dal paese. Si procede quindi ad una ristrutturazione generale, inserendo una struttura di cemento armato, preservando però gli esterni.
Si notano subito i due portali ad arco aperti poco sopra il livello stradale, soprattutto quello di sinistra con un bel fregio di formelle in cotto, rappresentanti grappoli e tralci di vite e contornato da una cornice. L'altro accesso invece si trova leggermente più in alto e presenta un'arcata semplice in pietra arenaria; un grande portale sulla sinistra con arco a sesto ribassato, sembra l'accesso ad un'eventuale attività commerciale o bottega. Sull'angolo destro della facciata si trova una porta murata, sormontata da una graziosa finestrella con arco in pietra, forse una riduzione di un precedente ingresso. Lungo il primo piano si c'è la bella fila di finestre in travertino, le prime due a sinistra mostrano scolpite le scritte in latino "Christus Imperat" e "Christus nos Defendant", le altre invece sono prive di incisioni, l'ultima sembrerebbe invece un rifacimento recente.
Due targhe ricordano ai passanti la religiosità legata al luogo, all'interno vi è una cappella dove durante la festività legata alla beata, avvenivano le varie celebrazioni con la partecipazione delle Suore Francescane missionarie di Maria, consorelle di Maria Assunta.

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