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Lo storico ascolano Cantalamessa nel suo libro edito nel 1800, citava Domenico Michelessi come uomo da "ammirare per le sue straordinarie doti di ingegno".
L'abate Domenico Michelessi, autore di numerosi poemi, visse ed operò nella seconda parte del XVIII secolo. Fu al servizio del Nunzio Pontificio a Venezia ma in qualità di letterato e maestro di retorica viaggiò per le corti europee, dapprima in Francia e Prussia, dove conobbe Federico il Grande al quale dedicò l'opera "Memorie intorno alla vita ed agli scritti del Conte Francesco Algarotti", in seguito si spostò in Svezia dove "onoratissimo da quella real corte vedeva schiudersi ai suoi passi una luminosa carriera".
Il Michelessi conosceva numerose lingue e si racconta che abbia imparato lo svedese in poco meno di tre mesi, dopo dei quali era già in grado di recitare in questa lingua versi in pubblico.
Le sue poesie furono stampate e pubblicate a Venezia e Berlino, in seguito furono anche tradotte in francese, tedesco e svedese. Una vita che purtroppo si spense in maniera prematura, l'abate Domenico mori a soli trenta anni, impedendogli di continuare la rapida ascesa iniziata nel campo delle lettere. In suo onore in Svezia venne eretto un monumento.
Cenni storici tratti dalla pubblicazione: Castellum Spinetulo. Di Gabriella Piccioni e Monia De Giorgis. A cura del Comune di Spinetoli.

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