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Al centro di una zona che da centinaia di anni era dedita alla molitura dei cereali, si trova uno dei mulini tra i più antichi del circondario: quello di Ponte Maglio. La formella in pietra, murata a un lato dell'ingresso, riporta l'anno 1392, data di probabile edificazione del mulino forse per mano degli stessi monaci farfensi che da secoli possedevano la zona.
Nel 1223 è attestato da alcuni documenti che viene ceduto dal comune di Santa Vittoria un mulino sul fiume Aso a Gualtiero di Galeano. Alle macine, mosse dall’acqua, si aggiunsero nel tempo anche i magli per la lavorazione del ferro e per la battitura dei tessuti.
Nel 1852 il mulino viene venduto dal comune a un membro della famiglia Rastelli che ancora conduce l'attività di mugnaio ed è proprietaria dei nuovi mulini che circondano il vecchio.
Piuttosto rimaneggiata nel corso dei secoli la costruzione si trova incastrata in mezzo ad altre strutture di epoche successive e da alcuni accorgimenti architettonici sembrerebbe simile al poco distante mulino di Montalto Marche. Le opere di canalizzazione delle acque che alimentano il mulino sono tuttora funzionanti sebbene parte del vallato, così si chiama il canale di approvvigionamento del mulino, sia stato sostituito in un recente passato con strutture in cemento. Interessante è la parte ovest dell'edificio dove si trova ancora lo scivolo in cui scorrevano le acque che entravano nella sala della ruota.
Si accede alla parte antica dell'edificio da una porta posta a lato della facciata, aperta a ridosso del ponte adiacente al mulino, che scavalca il canale d'alimentazione e, sotto di esso, si possono ancora vedere le tre arcate dove uscivano le acque dopo aver mosso le ruote idrauliche. Al suo interno si può subito notare il grande spessore delle muraglie che insieme ad una feritoia murata fanno pensare ad un passato di mulino fortificato; l’ampia stanza al suo interno è coperta da una grande volta a sesto acuto ed era collegata da una botola al piano superiore. Qui sono ancora custodite le macine e i vari macchinari per la produzione delle farine, tuttora funzionanti.

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