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Piccolo e singolare edificio sacro che si trova al centro della frazione di Case Alte, a poca distanza dal capoluogo: Sant'Omero.
Quello che si vede oggi, è una ricostruzione di una chiesa ben più antica, sorta col nome di Santa Maria ad Cellas, in altra posizione rispetto a questa. Se ne parla a partire dal 1020, quando viene donata una quota delle sue proprietà all'abbazia di Montecassino, da parte di un possidente locale. Nel 1188 l'abate di San Nicolò a Tordino, richiede al pontefice di riconfermare la chiesa ai monaci, insieme alla vicina San Pietro in Canonica, nel territorio della vicina Poggio Morello. Dopo le varie donazioni arrivano puntuali le conferme dai papi e dagli imperatori, nel 1137 Lotario III a capo del Sacro Romano Impero, conferma tutti i beni posseduti da Montecassino, ponendola sotto la sua protezione. Nel 1188, è la volta di Papa Clemente III, che su richiesta dell'abate di San Nicolò, riconferma all'abbazia tutti i possessi, tra questi sono menzionate la chiesa di Celli e quella di San Pietro in Canonica. La si ritrova ancora nel 1324, nelle liste dei versamenti delle tasse annuali al papato, stessa cosa nel 1530 quando però non è più segnalata come chiesa parrocchiale.
Non è ben chiaro quando l'antico edificio sia stato abbandonato. Viene però ricostruito nell'attuale posizione intorno alla prima metà del XX secolo, un mattone murato nella facciata riporta la data del termine dei lavori: il 1929. Oggi, la si vede al centro della piazza di Case Alte, con la sua forma piccola e snella, interamente costruita in attoni con la pianta pressochè rettangolare. La facciata mostra due lesene ai lati che salgono fino al timpano triangolare posto in alto, contornato da un cornicione sempre in cotto, al centro vi si apre una piccola finestrella rotonda. Il portale segue lo stile dell'opera, sopra la cornice che corona l'architrave, si trova una croce trifogliata realizzata in cotto dove alla base è incisa la data del 1939. Ai lati dell'edificio si aprono rispettivamente due finestroni ad arco, sul retro è visibile l'abside semicircolare alla quale si aggrappa il piccolo campanile, una delle campane li custodite è della nota fonderia Pasqualini di Fermo. Dentro si mostra abbastanza spoglia, sul fondo il presbiterio è rialzato rispetto alla navata, è dipinto di azzurro come le nicchie ai lati della navata, se ne apre un'altra al centro dell'abside dietro l'altare.

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