Tra le opere difensive meglio conservate del castello di Sant'Omero.
Sorge nascosta tra le case, all'angolo Nord-Ovest dell'abitato ed a qualche metro dalla mole di Villa Pilotti, viene eretta probabilmente nel XIV secolo, durante il dominio acquavivano , insieme ad altre opere fortificate in paese.
Si ricorda il castello occupato dalle truppe angioine di Jacopo Piccinino, nel 1461 invece subisce l'assedio degli aragonesi guidati da Alessandro Sforza, nel 1556 viene investito dagli eserciti pontifici di Antonio Carafa, scesi in Abruzzo durante la guerra del Sale.
Finirà il suo compito fino al XVIII secolo, dato l'imperversare di numerosi briganti lungo i confini del Regno, non riuscirà però a resistere all'assalto del 1671, quando i banditi penetrano nel paese dandosi al saccheggio, anche ai danni del Palazzo Marchesale, dove risiedevano i nobili del castello,: gli Alarcon Mendoza.
Si raggiunge salendo per la scalinata che ha inizio nei pressi dell'incrocio tra Via Charlie Chaplin e Via Roma, dove si allunga lo sperone settentrionale dell'abitato. Forse era prevista come nella porta meridionale di un secondo accesso fortificato, posto davanti al primo e detto rivellino, in seguito demolito e del quale forse rimane solo lo stretto corridoio che collegava i due accessi; le trasformazioni a scopi residenziali hanno fatto perdere la maggior parte degli espedienti architettonici difensivi.
L'arco a sesto acuto poggiante su due mensole lavorate, fa parte della cornice di travertino che impreziosisce l'opera realizzata prevalentemente in mattoni, probabilmente era un tempo più alta o comunque diversa rispetto all'attuale tetto. Poco sopra all'arcata si apre un'alto finestrone mentre si nota alla base una leggera scarpa muraria, allo scopo di rafforzare le fondamenta della struttura.
Una volta entrati si continua a salire in un ambiente coperto mentre la strada svolta verso sinistra, riuscendo all'esterno da un'altro arco di maggiori dimensioni, una volta usciti si nota la scala che raggiunge le stanze costruite nella parte superiore. Il passaggio, per quanto riguarda l'area della porta, è coperto da una volta in mattoni che termina con un arco a tutto sesto che introduce al secondo ambiente, più ampio ma con una copertura recente. Sulle pareti interne si aprono delle porte, alcune murate o ridotte a finestra.
Proseguendo si può salire diretti verso Palazzo Mendoza, arrivando fino al cuore dell'abitato.
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