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Ubicata nel centro storico di Giulianova, la chiesa di Sant'Antonio fu probabilmente edificata su dei resti di un antico luogo sacro di stile romanico. I lavori ebbero inizio nel 1556, datazione che compare in numeri romani nell'architrave della porta. In origine vi era anche attiguo il convento dei frati Minori, ma dopo l'occupazione napoleonica venne soppresso; la chiesa invece passò in gestione alla Confraternita di Sant'Antonio di Padova, motivo per cui sostituì la prima denominazione dedicata a San Francesco.
Nei primi decenni del XIX secolo la struttura era in uno stato di precarietà ed il Comune ne entrò in possesso destinando i locali per attività civiche, e tra la fine degli anni Venti del Novecento furono effettuati dei rilevanti lavori di consolidamento e fu eretto il campanile a vela.
Abbandonata per molti decenni, 1984 la chiesa viene riaperta al popolo di Giulianova: si presenta con la sua facciata austera e semplice in pietra di laterizio con il suo sobrio portale. Spiccano le due finestre murate, che un tempo avevano la funzione di illuminare l'interno e il campanile a vela dove sono ospitate tre campane. Ad aula unica, termina con una zona absidale dove vi è ospitato il presbiterio e l'altare maggiore dedicato a Gesù Crocifisso e dietro di esso il Coro.
Sulle pareti laterali, divisi per due, vi sono posizionati altri quattro altari di stile barocco dedicati alla Madonna, a San Giuseppe, al Sacro Cuore di Gesù e a Sant'Antonio. Altre opere da ammirare sono 10 bassorilievi di episodi del Vangelo e dipinti dell'artista tardo Seicentesco Giacomo Farelli.
Nella cantoria posta sopra al portale d'ingresso si trova un organo a canne del 1737, opera di Onofrio Cacciapuoti, artista originario di Vasto (CH).
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