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La foto non è di qualità eccellente. La realizzai con una macchinetta usa e getta circa 15 anni fa, quando ancora non era di uso corrente la macchina fotografica digitale.
L'albero della foto era uno dei frassini più grandi delle Marche. Il fusto, di cui si intravede solo la parte basale, aveva una circonferenza di m. 3,90. Era un albero abbastanza noto nel mondo dei forestali. Si trovava a Meschia, paesino di poche anime in comune di Roccafluvione, nella parte alta del bacino del torrente Fluvione, affluente del Tronto.
Il frassino era interamente sommerso dall'edera, ma a nessuno sarebbe mai passato per la mente di tagliarla per salvare il grande albero. E perché, direte voi? Perché l'edera stessa veniva considerata altrettanto, se non più monumentale del frassino stesso. Lo spessore del suo fusto principale sfiorava i 40 cm di diametro. Purtroppo, proprio la scarsa qualità della foto non permette di valutarne bene le dimensioni. Si può ben vedere che il suo spessore supera quello della persona vicina. Purtroppo la foto era dedicata al frassino, e non ebbi l'accortezza di fare un primo piano del rampicante. Quando mi dedicai all'impresa di scrivere "Alberi Monumentali delle Marche", intorno al 2005, e vi ritornai con una macchina digitale, il frassino e l'edera non c'erano più. Le vaghe spiegazioni che mi vennero fornite parlavano di lavori che erano stati eseguiti nella vicina abitazione, che non avrebbero potuto essere realizzati senza sacrificare l'albero, o forse l'albero era stato tagliato perché creava problemi di stabilità alla casa. Perciò: addio frassino, e addio edera!

Valido Capodarca

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