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Necropoli romana
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Grazie al controllo di un cantiere edile, è stata scoperta questa necropoli che, nella prima fase di scavo, ha restituito 76 tombe la maggior parte delle quali terragne con sepolture a incinerazione, concentrate nell'area meridionale, adiacente alla via Salaria. Delle 76 tombe rinvenute 11 sono costituite da semplice fossa terragna, 45 hanno una copertura a tegoloni orizzontali, 17 (di cui 2 con fondo di tegoloni) presentano copertura alla cappuccina, 1 in laterizio e 2 risultano di incerta tipologia. Secondo la Soprintendenza Archeologica di Ancona la zona era nota da diversi anni come a rischio archeologico ed è stata in passato oggetto di rinvenimenti casuali. È probabile che I’area interessata dalle sepolture sia circa tripla rispetto a quella analizzata, come dimostrato dalle tombe rintracciate nelle sezioni di scavo e da alcuni ritrovamenti precedenti. Queste 76 sepolture recuperate nella prima fase di scavo, sono disposte su file parallele con orientamento Est-Ovest e come precedentemente scritto, in maggioranza terragne; 6 sepolture sono a incinerazione diretta, realizzate con doppio sistema di copertura alla cappuccina e tegoloni orizzontali, mentre 70 sono a inumazione. Riguardo alle tombe a inumazione, poche sono in fossa semplice e in genere presentano copertura alla cappuccina o con tegoloni orizzontali; in due casi vi è un tubulum per le libagioni composto da due coppi accostati in verticale. I corredi sono costituiti da piccoli vasi o lucerne, da diverse monete e a volte da oggetti personali; sono anche presenti molti ribattini di calzari collocati indipendentemente dal sesso dello scheletro e anche dall'età. Solitamente gli oggetti del corredo vengono messi ai piedi dell’inumato, ma sono state riscontrate altre diverse posizioni. In relazione al rinvenimento delle monete, queste sono state trovate presso le mascelle del defunto, a volte anche nella parte distale e inferiore del corpo e sull'addome. La necropoli risale probabilmente all'età medio imperiale, attorno al II sec. d.C.; la planimetria della stessa non segue un esclusivo criterio di ordine cronologico inerente alla disposizione delle sepolture. Lo spaccato demografico è molto equilibrato: sono presenti 23 soggetti maschili, 20 femminili e diversi infanti (14 sono compresi entro la soglia dei 12 anni). Per concludere, l'organizzazione sociale della necropoli sembra basarsi sulla latifondo locale, dimostrato questo dalla sua forte connotazione rurale e assai omogenea.
Breve cenno in merito alle analisi tafonomiche
La maggior parte delle decomposizioni sembra che siano avvenute in uno spazio vuoto (senza esser ricoperto dal terreno); questo è stato confermato anche dalla presenza di diversi chiodi disposti sopra il capo e sotto i piedi degli scheletri utilizzati per la cassa lignea. Diverse deposizioni, inoltre, suggeriscono l'usanza di fasciare con le bende gli arti inferiori della salma o di avvolgere il defunto in un sudario per adagiarlo alla fine della cassa lignea.
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In memoria del prof. Franco Ugo Rollo, docente di Antropologia dell'UNICAM.
Testo di Daniela Munda.

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