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Nasce a Mosciano Sant'Angelo nel luglio del 1954. Dopo gli studi nella sua regione, Passamonti frequenta la Scuola Allievi Sottufficiali di Nettuno, in provincia di Roma, viene in seguito trasferito nella capitale. In quegli anni molto turbolenti in Italia era in atto uno scontro politico molto accentuato tra fazioni politiche, le forze dell'ordine erano chiamate ad un lavoro di presidio del territorio molto capillare. Il 21 di aprile del 1977 fu indetta una manifestazione all'Università dagli autonomi per protestare per degli scontri con la polizia avvenuti a Bologna a marzo, dove era stato ucciso un loro militante. Al mattino le forze dell'ordine eseguirono lo sgombero dell'Università, nel pomeriggio in reazione a questo atto vi furono dei tafferugli molto violenti, gli autonomi lanciarono delle bottiglie molotov e spararono in direzione della polizia. Vicino alla città universitaria, nella zona di San Lorenzo, un gruppo di manifestanti aprì il fuoco contro le forze dell'ordine, Passamonti fu raggiunto da due proiettili e rimase ucciso. Vi furono molti feriti, tra cui quattro agenti e una giornalista. Fu uno dei più cruenti episodi dei cosiddetti anni di piombo. Il giorno successivo, il ministro dell'Interno Francesco Cossiga vietò tutte le manifestazioni per 30 giorni nel Lazio. Le successive indagini non portarono all'individuazione dei responsabili e purtroppo l'omicidio rimase senza colpevoli. Il 25 aprile del 2017, a quarant'anni del tragico episodio, nell'occasione del 72mo anniversario della Liberazione, il Comune di Mosciano Sant'Angelo, la Polizia di Stato, la Questura di Teramo ed i familiari hanno ricordato Settimio Passamonti in una cerimonia solenne.

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