Ricordato come uno dei vescovi di Fermo, è membro della famiglia dei da Falerone.
Figlio di Giberto II e fratello di Rinaldo il Vecchio, Berardo da Monteverde e Ruggero di Falerone, a differenza dei fratelli intraprende la carriera religiosa. Scala presto i vertici della diocesi fermana, diventa Arcidiacono e Canonico della cattedrale e nel 1145 viene insignito della carica di vescovo della città. Nella stessa giornata riceve in dono dai suoi fratelli il castello di Francavilla, in previsione di un'invasione di Guarniero, marchese di Ancona. Nel 1146 partecipa ad un concilio a Foligno, dove la cattedrale della cittadina umbra viene consacrata a San Feliciano. Nel 1153 gli eserciti del marchese Guarniero, infine assaltano i territori della diocesi di Fermo, nell'area della vallata del Chienti. Baligano gli si oppone con il suo esercito, viene sconfitto ed è costretto a cedere il castello Morrovalle. Riconferma tutti i benefici concessi dai suoi predecessori, al monastero fermano di San Savino nel 1154 e nel 1158, al monastero di Santa Maria in Porto a Ravenna. Dopo il 1159 forse è autore di un documento rivolto al monastero di Santa Croce al Chienti di Sant'Elpidio a Mare, dove si concede di poter abbracciare la regola cistercense e di sottomettersi al monastero di Chiaravalle. Nel 1160 lo vediamo sostenere l'imperatore svevo Federico Barbarossa, partecipa al concilio di Pavia dove è proclamato l'antipapa Vittore IV ai danni di Alessandro III, pontefice molto nemico del sovrano germanico. Baligano è favorevole alla cosa e sottoscrive gli atti atti del concilio, non è dato sapere se subisce ripercussioni dal legittimo pontefice. Non è molto chiaro il modo, ma alla fine si riconcilia con la Santa Sede, senza perdere mai le sue cariche. Una diploma imperiale del 1164, forse una ricompensa per i servizi svolti all'imperatore, non nomina però il vescovo, nonostante conceda parecchi benefici alla cattedrale fermana. Nello stesso anno vince la causa contro il marchese di Ancona e riottiene così il feudo di Morrovalle.
Muore nel 1167 e gli succede al vescovado Pietro II.